Con il primo stacco della varietà Royal Gala a Martina Franca (Ta), prende il…
mele
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I numeri di base per la partenza della stagione commerciale delle mele italiane sono tutto sommato confortanti, ma i costi delle materie prime e dei trasporti rischiano di vanificare gli sforzi dei produttori.
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Se in passato la produzione di mele era concentrata prettamente nelle regioni montane e pedemontane, oggi anche il Sud Italia potrebbe rappresentare una risorsa per il comparto. A partire dalla Campania.
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“Una mela al giorno toglie il medico di torno” recita l’antica saggezza popolare. Oltre che salutare, però, la mela è anche una coltura con significativi margini di crescita in alcuni areali del Meridione, dove potrebbe rappresentare un’importante risorsa in termini di diversificazione colturale.
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Un tempo frutto tipico degli areali settentrionali, il melo è oggi sempre più diffuso anche nel Sud Italia che attualmente ospita quasi il 10% delle produzione di mele made in Italy.
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La via della seta non è mai stata così trafficata dai tempi di Marco Polo. A dare nuovo impulso ai traffici, proprio l’agricoltura.
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I forti nubifragi che hanno colpito ieri tutta la Campania hanno messo a dura prova gli agricoltori in un mese di agosto caratterizzato da continui temporali, spesso associati a grandine.
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Record del decennio per i consumi di frutta e verdura delle famiglie italiane arrivati ad 8,52 miliardi di chili nel 2017, con un aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente ed una storica inversione di tendenza rispetto al passato.
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Le attività commerciali dopo la pausa festiva hanno ripreso il loro svolgimento.