Ortofrutta: export su nel primo trimestre 2024, boom degli agrumi

Stando ai dati elaborati da Fruitimprese, continua il trend positivo delle mele, mentre perdono i kiwi e soprattutto le pere

da uvadatavoladmin
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Il comparto dell’ortofrutta in Italia è ancora in buona salute, nonostante l’inflazione, la crisi del canale di Suez e l’emergere di nuove potenze economiche. Lo si evince dai dati elaborati da Fruitimprese, associazione indipendente che rappresenta e tutela gli imprenditori del comparto ortofrutticolo, sui dati Istat. 

Sul piano delle esportazioni di ortofrutta nel primo trimestre 2024 i volumi sono aumentati dell’1,6%. Crescita che risulta ancora più marcata (+2,5%) in valore economico. È tuttavia l’import a rimanere predominante nel mercato italiano: i valori si presentano quindi più alti, con un +11,1% per quanto riguarda le quantità e un +12,7% sul valore in euro. 

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Elaborazione Fruitimprese su dati Istat

Andando nel dettaglio delle produzioni di ortofrutta preoccupano principalmente quelle di pere e kiwi.

In particolare, i dati relativi alla pere registrano ancora una volta una crisi della filiera che sta andando avanti da anni, dovuta a cambiamenti climatici e fitopatie. Nei primi tre mesi del 2024, infatti, il volume delle importazioni è sceso del 70,2% nei volumi, mentre la diminuzione in valori economici è stata del 57%. Le tonnellate di pere importate in Italia sempre nel primo trimestre del 2024 sono state poco più di 6mila, rispetto alle 20mila del 2023.

Il tutto è frutto di una produzione sempre più in crisi, nonostante le campagne pubblicitarie e le varie richieste del Consorzio di tutela della pera dell’Emilia-Romagna IGP. Secondo i dati di CSO Italy, quasi il 65% delle pere italiane sono prodotte in Emilia-Romagna, a seguire c’è il Veneto con oltre l’11%, infine, Sicilia, Piemonte e Lombardia con valori compresi tra il 4% e il 10%. Il confronto con lo stesso periodo del 2023 fotografa una situazione nera per la produzione di pere in Italia, visto che già lo scorso anno c’erano stati dei cali produttivi del 50% rispetto alle campagne regolari. 

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In generale, a perdere è tutta la frutta fresca che, pur mantenendo un valore economico sostanzialmente buono (+3,5% rispetto al 2023), registra un calo nei volumi prodotti. Analogo il quadro per il mercato del kiwi: i motivi sono da ricercare nella decisa crisi produttiva che sta interessando la filiera a causa di malattie come la moria del kiwi che sta colpendo sempre più le produzioni. I volumi di kiwi esportati hanno visto una diminuzione del 27,86% e un aumento irrisorio dell’1,33% rispetto al 2023 nel valore economico.

Tiene botta tra i prodotti dell’ortofrutta l’export delle mele, uno dei prodotti italiani più commercializzati al di fuori del territorio nazionale.

Le tonnellate di prodotto esportate sono state pari a 261.751, con un ritorno economico di 301,8 milioni di euro. Numeri che vedono un differenziale del 2,83% rispetto allo stesso periodo del 2023 per quanto riguarda i volumi a fronte di un aumento dell’8,20% sul valore. 

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Elaborazione Fruitimprese su dati Istat

Trend in crescita per gli agrumi

Stupiscono invece i dati relativi alla filiera degli agrumi, che nei mesi presi in considerazione dalle statistiche ottiene un’ottima performance, proprio nel periodo più importante relativo alle esportazioni. L’export, infatti, cresce del 14,5% per quanto riguarda i volumi e dell’8,5% per il valore economico. I volumi esportati, nei primi tre mesi del 2024, sono stati di 112.835 tonnellate per un valore di 134,6 milioni di euro. Numeri che rincuorano i produttori, soprattutto del Sud Italia, zona di maggiore produzione. Andando più nello specifico, le arance segnano un +12,92% nei volumi e un +9,97% nel valore economico. Per quanto riguarda i volumi dei limoni esportati c’è stato un aumento dell’8,28% in quantità e del +2,05% in valore. Mercato in forte ripresa, rispetto alle scorse annate, anche per i mandarini e le clementine, che registrano un aumento del 24,73% nei volumi e un +9,46 nel valore economico.

Frutta secca e frutta tropicale

Anche per i primi tre mesi del 2024, l’export della frutta secca italiana continua a vivere un momento di crisi con una diminuzione del 15,9% nelle quantità, mantenendo comunque costante il valore esportato (+0,3%).
Non è ormai una novità, invece, l’aumento delle esportazioni della frutta tropicale italiana. I volumi hanno raggiunto le 50mila tonnellate, con un aumento del 47% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il ritorno economico ha segnato un aumento del 28,1%. In crescita anche le esportazioni di tuberi, ortaggi e legumi del 9,9% rispetto al 2023, con un valore economico perlopiù stabile. 

Discorso a parte per le importazioni, che come detto si confermano in aumento, in particolare per il mercato delle banane e dell’ananas. Le banane arrivate in Italia nei primi tre mesi del 2024 sono state 214.821 tonnellate, con un aumento del 15,36%, con un giro d’affari che si aggira sui 141.138 mila euro. Anche il mercato dell’ananas segna un aumento, con un volume di importazioni in aumento del 16,82% e un valore economico in aumento del 22,71% rispetto al 2023.

Le parole del presidente di Fruitimprese

“I consumatori premiano le nuove varietà nel mondo dell’ortofrutta, l’export cresce, soprattutto in valore, per quelle referenze come le mele e i kiwi, che hanno saputo rinnovare le produzioni” – ha commentato il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi. A pesare, secondo il presidente, anche gli effetti indiretti delle crisi internazionali, in particolare la crisi valutaria in Egitto, che starebbe impedendo ai prodotti italiani di arrivare in questo mercato di esportazione.

“La Banca Centrale egiziana sta continuando a limitare l’uso della valuta straniera pregiata e consente il pagamento di prodotti non considerati di prima necessità, come la frutta, solo per importi inferiori a 1.700 dollari per fornitura, un importo che non copre neanche i costi di trasporto – ha continuato il presidente Salvi – Il Ministero degli Esteri è stato allertato, ci auguriamo che la prossima Commissione Europea prenda in seria considerazione queste problematiche anziché concentrarsi”. 

Silvio Detoma
© fruitjournal.com

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