Frutta a guscio, dalla Sicilia una produzione tutta bio

L'azienda Damiano, da sessant'anni leader nel comparto, dalla provincia punta allo spazio

da uvadatavoladmin
frutta a guscio

Uno sguardo alla tradizione e uno al futuro, come il Giano Bifronte di romana memoria. L’azienda siciliana Damiano, con sede produttiva a Torrenova, nel Messinese, da anni è leader nel comparto della frutta a guscio per le sue coltivazioni biologiche. Dalle mandorle alle tipiche nocciole dei Nebrodi, da qualche mese ha varato Space Food, un progetto in collaborazione con Space Experience con l’obiettivo di contribuire alla ricerca sull’alimentazione degli astronauti. 

Dalla scelta del biologico come marchio distintivo alle diverse varietà di frutta a guscio coltivate, per passare poi alla lotta contro i patogeni e all’economia circolare. Di questo e altro abbiamo parlato con Marco Di Salvo, Quality Assurance and Control di Damiano.

L’azienda ha appena compiuto sessant’anni. Una storia importante che parte dalla provincia. Come mai si è puntato sull’agricoltura biologica?
Un’intuizione per cui dobbiamo ringraziare il nostro fondatore, Pasquale Damiano, che con sguardo lungimirante e aperto sul futuro aveva cominciato, già alla fine degli anni Sessanta, a parlare di biologico in Sicilia. Grazie all’esperienza fatta in Germania aveva conosciuto un nuovo modello di agricoltura che non prevedeva l’utilizzo di agrofarmaci o agenti chimici e ne aveva compreso subito le potenzialità e il valore. È da tutto ciò che nasce, nel 1976, la prima produzione biologica, con il forte desiderio di realizzare un prodotto sempre più naturale e autentico. Una realtà nata inizialmente soltanto da accordi verbali e di fiducia tra i contadini, che nel 2000 è diventata l’azienda di trasformazione della frutta secca che esiste tuttora. Una scelta, oggi portata avanti da Riccardo Damiano, che ha caratterizzato fortemente la nostra identità aziendale dalle origini al presente, dopo sessant’anni di evoluzioni. 

frutta a guscio

Ci spieghi come funziona la vostra azienda dal punto di vista agricolo partendo dalla materia prima. Quanti ettari conta la vostra produzione?
Diamo grande importanza al sostegno e allo sviluppo dell’economia e del tessuto imprenditoriale locale. Un obiettivo raggiunto grazie all’acquisto di materie prime prodotte localmente, come le mandorle provenienti dagli areali di Caltanissetta, Agrigento e Siracusa o le nocciole, che crescono nel parco naturale dei Monti Nebrodi. Per sostenere gli agricoltori l’azienda ha messo a disposizione il suo personale tecnico al fine di promuovere la diffusione di pratiche agronomiche quanto più sostenibili possibili. L’azienda possiede oltre 200 ettari coltivati a frutta a guscio e spesso si avvale di manodopera proveniente direttamente dal territorio. Un modo per investire in agricoltura e relazioni umane, che ha un impatto positivo sulla qualità dei processi dei fornitori. Il sistema di controllo delle materie prime portato avanti da Damiano ha contribuito a migliorare gli standard qualitativi di alcune aziende della catena di approvvigionamento, riducendo le difformità nella fase di fornitura. Una collaborazione che negli anni si è consolidata fino alla progettazione di una struttura di filiera sostenibile, il “Progetto filiera”, per rafforzare ulteriormente la rete di fornitori locali.  

frutta a guscio

Come è organizzata la vostra produzione?
La coltura principale è il mandorlo, di differenti varietà: Tuono, Genco, Filippo Cea, Genco, Vairo, Marinada, Lauranne Avijor. Fra le cultivar autoctone, invece, quella più coltivata è la mandorla a guscio duro Vinciatutti.
Accanto a questo, lavoriamo ancora le nocciole dei Nebrodi, uno dei nostri prodotti distintivi, rinomate per la loro qualità superiore e il loro sapore unico. Continuiamo a investire nella produzione e lavorazione di questo prodotto, mantenendo gli standard elevati che ci hanno dato lustro all’interno del comparto. Alcuni anni fa abbiamo preso in affitto vari noccioleti da proprietari che non avevano più voglia di occuparsene, un po’ per la lontananza dei campi un po’ perché presi da altre coltivazioni. La nostra dedizione a questo prodotto agricolo locale non solo ci consente di offrire prodotti di alta qualità ai consumatori, ma contribuisce anche a preservare e promuovere la cultura e l’agricoltura della regione delle Nebrodi. 

frutta a guscio

Quali sono le principali avversità che interessano oggi il comparto della frutta a guscio? Come avviene la gestione delle problematiche fitosanitarie? Disponete di particolari dispositivi?
Per quanto riguarda il mandorlo, le principali avversità temute dagli agricoltori sono la Monilia fructicola tra i funghi, e il ragno rosso e l’afide tra i fitofagi. Dato che le coltivazioni sono condotte secondo i metodi e i principi dell’agricoltura biologica, è importante creare condizioni sfavorevoli ai patogeni. Per questo utilizziamo nuovi modelli colturali sostenibili con il contributo di insetti utili a combattere quelli dannosi. Un modo per limitare l’uso di sostanze chimiche senza alterare l’equilibrio dell’ecosistema. 

La produzione sta soffrendo la mancanza d’acqua, vista la crisi legata alla siccità in Sicilia e in generale al Sud Italia?
In linea di massima, il mandorlo è una specie arborea che non ha un grande bisogno di acqua e che può crescere e fruttificare anche con meno di 200 mm di precipitazioni. Tuttavia, prolungati periodi senza precipitazioni significative possono avere delle ripercussioni negative in termini di quantità e di qualità sulla produzione e quindi sulle rese. L’assenza prolungata di piogge sicuramente avrà un’influenza sulle produzioni agricole e limiterà i raccolti. 

Dal punto di vista della sostenibilità, avete in atto alcune azioni di economia circolare con gli scarti della frutta secca?

L’azienda da tempo sta portando avanti azioni virtuose per dare nuova vita ai prodotti secondari ottenuti dai nostri processi. All’interno dei nostri stabilimenti è già attivo e in funzione l’impianto di pelatura delle mandorle. Aspetto, quest’ultimo, che – oltre a rappresentare un vantaggio dal punto di vista strategico per l’abbattimento dei costi – ci permette di ottenere il tegumento, spendibile in agricoltura e zootecnia. Prossimamente entrerà in funzione anche un impianto di sgusciatura che, come per la pelatura, darà nuova vita ai gusci rendendoli adatti alla produzione energetica.

frutta a guscio

Quali sono le prospettive future? Avete altri progetti in corso?

Guardando al futuro, abbiamo diverse idee e progetti che stiamo sviluppando per migliorare la nostra produzione e ampliare la nostra presenza sul mercato. Ci stiamo concentrando, in maniera significativa, nella ricerca e nello sviluppo per migliorare le nostre pratiche agricole e di lavorazione. Tra i nostri obiettivi c’è quello di ampliare la gamma dei prodotti, sempre mantenendo standard elevati.
Altro tassello è la sostenibilità, per cui stiamo implementando iniziative che ci permettano di adottare pratiche agricole più green e di ridurre gli sprechi nel nostro processo produttivo. In ultimo, stiamo cercando attivamente di stabilire collaborazioni strategiche con altre aziende nel settore alimentare e agricolo, per sfruttare le sinergie e accedere a nuove opportunità di crescita insieme a partner che condividono i nostri valori e obiettivi. 

Silvio Detoma
©fruitjournal.com

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