Nocciole 2021: volumi scarsi, ma la qualità è garantita

I produttori confidano nella qualità elevata del prodotto, ma la vera sfida sarà il prezzo

da Redazione FruitJournal.com
nocciole 2021 campagna raccolta

Quest’anno in Campania la raccolta delle nocciole tarda a cominciare: i frutti scarseggiano e le rese non sono molto elevate. I produttori confidano nella qualità elevata del prodotto, ma la vera sfida sarà sul piano dei prezzi.

Ritardi nella raccolta e volumi scarsi: parte così l’annata 2021 per le nocciole campane. Fortunatamente, la qualità dei prodotti dovrebbe attestarsi su ottimi livelli, ma si teme per i prezzi.

Ne abbiamo parlato con Filippo Nappi, titolare dell’omonima azienda agricola sita in Palma Campania, nel napoletano, che si estende su una superficie di 11 ettari con impianti di noci, nocciole e castagne.

Come procede la raccolta delle nocciole?
Solitamente le operazioni di raccolta ci impegnano dal 15 agosto fino al 10 settembre. Quest’anno, però, per la prima volta mi ritrovo senza nocciole e come me anche altri produttori. Alcuni sostengono che volumi così scarsi siano dovuti a ragioni climatiche, altri a errori di gestione. Non sono poi mancati problemi di natura fitosanitaria. Probabilmente l’insieme di questi fattori può aver avuto un’incidenza significativa.
Le noci, invece, si presentano bene. Stiamo procedendo con la scuotitura per poi procedere con la raccolta in ottobre. Per le castagne è ancora presto, ma senza dubbio speriamo non seguano l’andamento delle nocciole.

A livello di mercato cosa si prevede?
In passato portavo il prodotto per i mercati rionali di Napoli e provincia. Fino al 2010 le vendite erano soddisfacenti, poi le cose sono cambiate e l’aumento dei costi di piazza mi ha spinto a lasciare. Adesso, infatti, vendo noci e castagne all’ingrosso presso il mercato generale di Fondi, in provincia di Latina. Per quanto riguarda le noccioline le smaltisco qui, vendendole ad alcune industrie di lavorazione. D’altra parte, se in passato si riuscivano a effettuare due cicli di raccolta, quest’anno procederemo con uno solo. Anche i prezzi non soddisfano: dopo il boom di due anni fa, nel 2020 c’è stato un calo fino al 40% nelle quotazioni. Altrettanto complesso da affrontare è poi il mercato delle noci: ogni anno dobbiamo fare i conti con la concorrenza di Paesi come Cile, Francia e California che da gennaio fino a dicembre ingolfano i mercati, determinando – tra l’altro – un forte calo dei prezzi. In tal senso, la situazione del comparto delle noci non è rosea, basti pensare che lo scorso anno scorso abbiamo venduto meno delle nocciole.

Questo è inoltre uno dei motivi per cui quando una pianta di noce muore, io – come tanti altri produttori – decido di non rimpiazzarla.

Molti produttori ormai sono stanchi di lavorare senza ottenere frutti. Senza considerare la difficoltà per i nostri prodotti di competere nei mercati mondiali. Da parte nostra, noi cerchiamo comunque di offrire sempre un prodotto di qualità, ma i prezzi non rispecchiano il reale valore di questi frutti. Specialmente per le noci: in passato si riusciva a ottenere un bel guadagno, da 10 anni invece i prezzi continuano a scendere.
Certamente adesso c’è tanta rabbia: i consumi aumentano come pure le spese da sostenere, ma per i produttori le entrate non si vedono.

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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