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Viticoltura ad alta quota: prosegue il tour Ascenza

Dopo Enovitis, il tour di Ascenza ha fatto tappa in Valle d’Aosta, alla scoperta della “viticoltura eroica” propria di questa regione

da uvadatavoladmin 26 Settembre 2022
26 Settembre 2022
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Prosegue il viaggio di Ascenza on the road. Al centro del nuovo episodio la viticoltura ad alta quota, firmata da aziende e vigneti della Valle D’Aosta.

Disponibile ora il quarto episodio di Ascenza on the road: spostandosi da un’estremità all’altra dell’arco alpino, la jeep di Ascenza ha fatto tappa in Valle d’Aosta, alla scoperta della “viticoltura eroica” propria di questa regione.

Una regione particolare, come si vedrà nel corso dell’episodio, che concentra in pochi ettari (400 circa) la produzione di vini pregiati, ricavati da varietà di uva autoctone recuperate nel tempo.

A caratterizzare questa tappa del tour Ascenza e, più in generale, tutto l’episodio, lo straordinario panorama valdostano e la sua viticoltura ad alta quota.

Una viticoltura fatta di terrazzamenti scavati nella roccia, con i caratteristici muretti a secco che insieme alle radici stesse del vigneto impediscono al terreno di franare, le cui pendenze sono tali da permettere un buon irraggiamento dei grappoli anche ad alte quote.

Protagonisti della puntata Hervé Grosjean, Nathan e Ermes Pavese, viticoltori locali, che mostrano difficoltà e peculiarità della gestione dei vigneti in questo areale. Il cambiamento climatico, infatti, ha profondamente mutato la tradizionale attività in campo, sia in termini di lavorazioni che di strategie da adottare. La stessa stagionalità – che un tempo permetteva di prevedere la ciclicità delle malattie – non è più un parametro indicativo, avendo il clima completamente stravolto le precedenti condizioni.

A essere coinvolto, anche l’ambito della difesa: il passaggio anche in Valle d’Aosta da un clima alpino a uno tipicamente mediterraneo ha infatti favorito l’ingresso di nuovi patogeni e una maggiore diffusione di malattie come peronospora e oidio.

Una serie di fattori che ha portato diverse aziende a convertirsi in biologico e a prediligere specifiche strategie di difesa, basate su sostanze di origine naturale – come per esempio – Prev-am plus, a base di olio essenziale di arancio dolce, e il Valesco, sostanza di base a base di estratto di ortica, per il controllo di oidio, cicaline ed acari.

Il tutto al fine di salvaguardare la tipicità dei vini valdostani, fatta di mineralità e freschezza, garantendo produzioni sostenibili e a basso impatto per l’ambiente, l’operatore e il consumatore.

Tra cantine, montagne e calici di vino, il quarto episodio di Ascenza on the road ha così salutato la viticoltura ad alta quota per proseguire il suo tour lungo il Bel Paese.

Quel che resta della puntata valdostana è la consapevolezza che, nonostante condizioni estreme e continui cambiamenti, produrre e produrre bene è ancora possibile. Senza per questo rinunciare all’innovazione e alla qualità.

Clicca qui e guarda la puntata di Ascenza on the road dedicata alla viticoltura ad alta quota.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 
 
ascenzaascenza on the roadinnovazioneviticoltura

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