La raccolta delle olive in Puglia quest’anno è partita in ritardo. Fortunatamente, però, i frutti sembrano confermarsi di qualità.
A offrire un quadro della raccolta olive in Puglia, Domenico Terlizzese che, insieme al fratello Nicola, gestisce l’azienda agricola omonima in agro di Palo del Colle (Ba).
Si tratta di 70 ettari adibiti a uliveti e mandorleti, condotti in integrato, con produzioni a marchio IGP. Per quanto riguarda l’olivo, la varietà prodotta è la Coratina.
Parliamo della campagna olivicola 2021. Cosa si prevede per gli areali produttivi del nord-barese?
Credo che quest’anno, in termini di produzione, siamo a livelli eccellenti. Se guardiamo ai volumi, stiamo intorno agli 8000-9000 quintali di olive, dato altrettanto positivo. Il caldo e la siccità riportate questa estate, inoltre, hanno fortemente limitato problemi di natura fitosanitaria. Tuttavia, se da un lato il clima ha favorito la produzione delle olive, dall’altro ha inciso in misura significativa sui costi di gestione, e in modo particolare di irrigazione. Da questo punto di vista, almeno per quanto ci riguarda, siamo stati “fortunati” perché – disponendo di pozzi artesiani – non abbiamo avuto problemi di siccità. Inoltre, da ormai più di dieci anni abbiamo introdotto nella nostra azienda un impianto di sub-irrigazione. Una scelta che ci ha permesso di trarre diversi benefici, come un maggiore risparmio energetico e un’efficacia di irrigazione superiore rispetto a quella ottenuta attraverso modalità tradizionali. In tal senso, a livello aziendale, cerchiamo sempre di sviluppare tecnologie all’avanguardia.
Il bilancio di questa annata si presenta dunque positivo?
Si, è abbastanza buono: nonostante i ritardi nelle operazioni di raccolta, le olive sono davvero di ottima qualità. Certo, poi dovremo vedere i prezzi che si riusciranno a spuntare. Al momento è presto per guardare le quotazioni, perché siamo un po’ in ritardo, ma nelle zone irrigate la resa è abbastanza alta e, di conseguenza, i prezzi potrebbero essere soddisfacenti. Bisogna comunque fare i conti con la concorrenza straniera, che è sempre più elevata. Negli ultimi anni, purtroppo, la produzione made in Italy non è riuscita a far fronte alle richieste sempre più ingenti del mercato.
Sul territorio, le aziende agricole strutturate sono ormai poche, quindi il settore non è più così avanti come una volta.
Sarebbe il caso di invertire la rotta e riuscire, attraverso un’innovazione che interessi tutte le realtà olivicole della Puglia, a riprenderci il primato di un tempo.
Ilaria De Marinis
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