Come se non bastasse “soltanto” la siccità le coltivazioni di alcune zone del Foggiano sono state colpite anche da una violenta grandinata. Il fatto è accaduto lo scorso 2 agosto, anche se si continuano ancora a contare i danni. In molti casi si parla di un intero anno di lavoro andato in fumo. Come riferisce CIA – Agricoltori italiani sui suoi canali social, le zone più colpite dall’evento grandigeno sono state quelle tra le località di Cervaro e di Segezia e altre località rurali nelle immediate vicinanze del capoluogo di provincia.
Ci è voluta una sola ora di maltempo per causare ingenti danni nel Foggiano.
A partire proprio dai pomodori da industria staccati dalle piante a causa della violenza dell’acqua fino ai grappoli d’uva da vino e le olive colpiti dalla grandine e scaraventati a terra dal vento. La campagna di raccolta dei pomodori nel Foggiano è appena iniziata, anche se tra luci e ombre con l’incognita siccità. Il tutto mentre gli invasi continuano sempre più a svuotarsi e non danno ancora speranza ai produttori, che sanno che non basta certo un evento violento di un’ora per recuperare mesi di mancanza di acqua.
A pagare le spese degli eventi estremi sempre più frequenti sarà maggiormente il mondo dell’agricoltura, vittima principale dei cambiamenti climatici.
Secondo un report di Assoambienti pubblicato sul sito del Senato, nei prossimi decenni l’agricoltura dovrà affrontare enormi sfide, in quanto dovrà garantire la sicurezza alimentare per una popolazione mondiale di 10-11 miliardi di persone. I fenomeni più estremi porteranno a rese sempre più instabili, oltre alla diffusione di nuove infestanti e patogeni per i quali sarà difficile la gestione. Inoltre, ci sarà un aumento del fabbisogno idrico causato dalle temperature più elevate. Infine, tra gli effetti più importanti ci sarà una minore disponibilità delle risorse idriche dovute alle minori precipitazioni e l’innalzamento del livello del mare che porterà alla salinizzazione delle risorse idriche.
Silvio Detoma
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