Beauveria bassiana: un fungo come alleato

Prezioso alleato in agricoltura, Beauveria bassiana è un fungo entomopatogeno che migliora le difese e la salute delle piante. Contro quali parassiti agisce?

da uvadatavoladmin
Beauveria bassiana 4

In un panorama agricolo sempre più orientato alla sostenibilità e alla riduzione dell’uso di prodotti chimici, i metodi alternativi per il controllo di patogeni e parassiti delle piante stanno acquisendo sempre più importanza. Tra le soluzioni più promettenti spicca l’uso di funghi entomopatogeni, microrganismi capaci di infettare e uccidere i principali artropodi dannosi per le piante. Diverse specie fungine sono state oggetto di sperimentazioni per il controllo biologico degli insetti in agricoltura, tra cui Beauveria bassiana. Numerosi studi dimostrano che questo ascomicete è particolarmente efficace nel controllare varie specie di insetti, agendo sia sulle larve sia sugli adulti.

Cos’è Beauveria bassiana e come agisce?

Scoperta dall’entomologo Agostino Bassi nel 1835, Beauviera bassiana è oggi uno dei funghi entomopatogeni più studiati e utilizzati per la lotta biologica contro molti parassiti. Questo fungo vive naturalmente nel suolo da saprofita, ma può anche vivere da endofita nelle piante, inducendo resistenza contro numerosi fitofagi. B. bassiana produce spore che, disperse dal vento o da irrorazioni artificiali, entrano in contatto con la cuticola degli insetti target. In condizioni favorevoli, le spore germinano e penetrano nel corpo dell’insetto, rilasciando tossine (beauvericina e bassianolide) che sopprimono la risposta immunitaria dell’ospite, portandolo alla morte nell’arco di 3-5 giorni. Alcuni ceppi del fungo, però, non producono tossine, ma causano comunque la morte dell’insetto ospite attraverso la penetrazione meccanica

Per l’efficacia del fungo, la temperatura e l’umidità ambientale sono parametri cruciali, poiché favoriscono una buona germinazione delle spore. Dopo la morte degli insetti, le spore del fungo emergono come efflorescenze biancastre sul corpo degli ospiti, contribuendo a nuovi cicli infettivi. Questo processo non solo riduce le popolazioni dei fitofagi, ma crea un ambiente più sicuro e sostenibile per le colture e per la salute del consumatore finale. I prodotti a base di Beauveria bassiana, infatti, non provocano conseguenze dannose né per l’uomo, nè per l’ambiente.

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Spore e ife di B. bassiana osservate al microscopio

Quali specie di fitofagi sono sensibili al fungo?

B. bassiana è un fungo che si è dimostrato un efficace alleato nella difesa di numerose colture di interesse agrario. La sua efficacia deriva dalla sensibilità di diversi parassiti nei suoi confronti, rendendolo un’opzione versatile e potente per il controllo biologico. Le colture protette da questo ascomicete includono una vasta gamma di specie vegetali orticole e/o frutticole, con numerosi parassiti che risultano particolarmente vulnerabili alle sue infezioni.

Ecco alcune delle principali colture e i relativi parassiti sensibili al fungo endopatogeno:

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Dorifora della patata infettata da B. bassiana

  • pomodoro: tignola del pomodoro (Tuta absoluta), mosche bianche (Trialeurodes vaporariorum e Bemisia tabaci) e ragnetto rosso (Tetranychus urticae);
    • patata: dorifora della patata (Leptinotarsa decemlineata) e elateridi (vermi fil di ferro);
    • peperone: elateridi, tripidi e ragnetto rosso;
    • melanzana: dorifora della patata e afide del cotone (Aphis gossypii);
    • cucurbitacee (cetriolo, zucchino, melone): afide della patata (Aulacorthum solani) e tripide del tabacco (Thrips tabaci);
    • fragola: ragnetto rosso;
    • melo: carpocapsa del melo (Cydia pomonella) e afide grigio del melo (Aphis pomi);
    • vite: tripidi;
    • agrumi: mosche bianche e mosca della frutta;
    • nocciolo e castagno: balanino del nocciolo (Curculio nucum) e balanino del castagno (Curculio elephas);
    • drupacee (tra cui olivo): mosca del ciliegio, mosca olearia (Bactrocera oleae), mosca della frutta e tripidi.

Modalità di applicazione dei formulati a base di B. bassiana

Le spore del fungo possono essere applicate direttamente sulle piante tramite irrorazione, formando una barriera protettiva che agisce contro i parassiti. Per ottenere i migliori risultati, è essenziale seguire alcune linee guida: la corretta tempistica dell’irrorazione, le condizioni ambientali favorevoli e l’adeguata concentrazione delle spore sono fattori cruciali per il successo del trattamento. È fondamentale garantire una corretta copertura delle superfici vegetali, magari associando degli adiuvanti che facilitano l’adesione delle spore sulla cuticola dei fitofagi. In presenza di una popolazione fitofaga numerosa, è preferibile una strategia integrata che preveda una prima applicazione con prodotti chimici seguita dall’applicazione di B. bassiana.

In conclusione, l’uso di Beauveria bassiana rappresenta un’efficace soluzione per favorire la salute di numerose specie vegetali di interesse agrario. Questo fungo entomopatogeno offre una soluzione ecologica, efficace e sostenibile, rispondendo alle esigenze delle aziende agricole a regime biologico e integrato, ma anche di quelle che adottano strategie fitosanitarie sostenibili, garantendo la qualità e la sicurezza dei prodotti agricoli.

 

Donato Liberto
© fruitjournal.com

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