L’aumento dei costi delle materie prime e, in particolare dell’energia elettrica, non accenna ad arrestarsi. A preoccupare le aziende agricole è il caro bollette che segna aumenti da 3 a 5 volte rispetto al passato.
Dopo una stagione segnata dalla indispensabile necessità di procedere alle irrigazioni a causa della siccità persistente, sono tante le aziende agricole pugliesi ormai stremate dal caro bollette.
Il prezzo della componente energia è infatti passato da 0,05-0,07 €/kWh dello scorso anno a 0,35 €/KWh circa del 2022. Il che, per un’impresa di piccole dimensioni con consumo annuo di 100.000 kWh, si traduce in un aumento in bolletta pari a circa 29.000 euro. E questo tralasciando altri oneri e imposte.
Da qui, la richiesta di interventi urgenti a favore delle imprese agricole avanzata da CIA – Agricoltori Italiani di Puglia in una nota. Inviata ieri al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’Assessore regionale alle Risorse agroalimentari Donato Pentassuglia, la nota reca la firma del presidente di CIA Puglia Gennaro Sicolo.
“L’aumento indiscriminato dei costi delle materie prime sta seriamente compromettendo il futuro di migliaia di aziende agricole pugliesi – si legge – in particolare, a mandare in default tantissime imprese è l’aumento spropositato del costo dell’energia elettrica.
In queste settimane nelle aziende agricole di Puglia stanno arrivando bollette dell’energia elettrica sulle quali si registrano aumenti da 3 a 5 volte rispetto ai costi della primavera scorsa.
Il che, aggiunto alla indispensabile necessità di procedere alle irrigazioni a causa della siccità persistente, sta mettendo davvero in difficoltà tante imprese”.
“Migliaia di aziende agricole – riporta ancora la nota – a causa della siccità persistente e delle temperature elevate che hanno caratterizzato questa stagione estiva, stanno ormai irrigando costantemente dalla fine di maggio. Le irrigazioni di soccorso sono necessarie per cercare di salvare i raccolti nelle campagne pugliesi, e anche nelle aziende zootecniche per garantire il benessere animale. Da ciò un elevato consumo di corrente elettrica che, con l’aumento indiscriminato del prezzo dell’energia, sta portando allo stremo le aziende agricole, molte delle quali per pagare le bollette mensili hanno fatto ricorso alle rateizzazioni”.
Secondo l’associazione, infatti, l’aumento indiscriminato del costo dell’energia elettrica sta dando il colpo di grazia a migliaia di aziende agricole che, pur di non perdere la produzione e salvare i raccolti, si stanno indebitando.
Il tutto, per di più, senza margini di guadagno all’orizzonte, vista la disparità fra spese di produzione sostenute in Italia e prezzi finali del prodotto corrisposti in Europa.
“Si tratta – spiega Sicolo – di una situazione davvero insostenibile che rischia di portare alla chiusura migliaia di aziende agricole e alla perdita di migliaia di posti di lavoro”.
In tal senso, la nota di CIA Puglia si conclude con la richiesta di “un immediato intervento, sia da parte della Regione Puglia (magari con la attivazione di specifiche misure nel PSR) che del Governo nazionale, per mettere in campo tempestive azioni che vengano incontro alle aziende agricole ormai allo stremo”.
Ilaria De Marinis
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