Agrumeti e vigneti danneggiati, olive cadute. Questo il primo bilancio a seguito del maltempo che nella notte scorsa ha interessato diverse aree della Campania, dove si sono verificati temporali intensi e grandine.
Nella notte scorsa e ben prima della vigenza dell’allerta meteo diramata ieri pomeriggio dalla Protezione Civile, un’intensa attività temporalesca ha interessato diversi settori della Campania.
Dalla fascia costiera e l’Antiappennino campano nel casertano fino al Cilento: a essere colpiti dal maltempo agrumeti, vigneti e oliveti.
Come reso noto da Confagricoltura Campania, ai temporali si è accompagnata anche la caduta di chicchi di grandine. Quest’ultima si è registrata con danni ingenti in modo particolare su vigneti e oliveti a Gragnano. Analoga la situazione riportata su vigne e agrumeti in Costa d’Amalfi.
Stando a una prima analisi effettuata dagli esperti della Confagricoltura regionale, in molti casi si osservano danni agli olivi, con fenomeno della cascola delle drupe, ormai vicine all’inizio della fase dell’invaiatura. Secondo quanto riportato dall’Ansa, particolarmente critica appare la situazione nell’area stabiese. Diversi produttori delle colline dei Monti Lattari e della Costiera Sorrentina hanno dovuto infatti dire addio ai loro raccolti, dalle olive alle mele. “Quest’anno avremmo avuto un raccolto di olive straordinario, con ottimo olio. Invece, adesso abbiamo tutte le olive cadute. Abbiamo perso tutto e anche gli alberi sono stati distrutti dal maltempo”.
Analoga la situazione ad Amalfi, dove il fenomeno grandine – anche in questo caso con chicchi caduti fitti e decisamente oltremisura – ha interessato la Valle delle Ferriere lungo tutta l’asta del fiume Canneto, con danni significativi agli impianti di agrumi.
“È più che mai necessario accertare rapidamente da parte dei competenti uffici della Regione Campania l’entità dei danni subiti – ha dichiarato Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania – al fine di valutare l’eventuale richiesta di declaratoria di stato di calamità”.
Ilaria De Marinis
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