OLIO Tunisia regolamenta l’export in Europa

“L’ennesimo schiaffo ai produttori olivicoli italiani e a noi pugliesi”, le parole di Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia

da uvadatavoladmin
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D’ora in poi gli esportatori tunisini privati, iscritti nella lista degli esportatori d’olio d’oliva, dovranno ottenere un’autorizzazione specifica dalle autorità per esportare il prodotto nel quadro del contingente accordato alla Tunisia dall’Unione europea.

È quanto stabilito dall’ultimo decreto presidenziale tunisino che ha fissato modalità e condizioni di concessione e di ritiro delle autorizzazioni di esportazione dell’olio d’oliva tunisino agli esportatori privati nel quadro del contingente accordato alla Tunisia dall’Unione europea. La misura, che rientra nel riordino delle attività commerciali del Paese africano, interpretabile in un’ottica protezionistica del settore, è stata criticata dai produttori che l’hanno bollata come un aggravio ulteriore di burocrazia per gli operatori.

“L’ennesimo schiaffo ai produttori olivicoli italiani e a noi pugliesi – fa sapere Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – che mai come oggi abbiamo bisogno di riqualificare e di un sostegno alla ricostruzione del patrimonio olivicolo”.

“Pretendiamo gli stessi criteri di trasparenza e tracciabilità che contraddistinguono il lavoro dei produttori del nostro Paese – ribadisce Muraglia – come l’introduzione del Sian europeo per controllare tutti gli oli che provengono dall’estero, sottostando alle stesse regole che valgono per noi”.

Applicare gli stessi criteri di trasparenza e tracciabilità a cui devono attenersi gli olivicoltori italiani e pugliesi appare dunque necessario.

Specie se si considera che, attualmente, la quota di esportazione di OLIO Tunisia senza dazi verso l’Unione europea è di 56.700 tonnellate.

E che in Italia, solo nel 2021, sono arrivati ben 540 milioni di chili di prodotto dall’estero, quasi il doppio della produzione nazionale (+80%).

A tutto questo si aggiunge poi il rischio frodi, con almeno una bottiglia di olio extravergine d’oliva su quattro di provenienza estera (27%), tra cui olio Tunisia, risultata falsa nel corso delle ultime operazioni di controllo. Come sottolineato da Coldiretti, è importante l’attività di controllo a tutela dei cittadini consumatori e delle aziende agricole.

olio tunisia

“In uno scenario di crisi anche per i produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia, sui quali si abbattono i rincari con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione – insiste infatti Muraglia in una nota – è fondamentale l’attività di controllo, prevenzione e repressione di frodi, sofisticazioni e speculazioni a danno dell’EVO di qualità 100% Made in Puglia dall’uliveto alla tavola, prodotto da olivicoltori e frantoiani pugliesi”.

Tra frodi e pratiche di concorrenza sleale, il rischio infatti è di riscontrare ulteriori ricadute sul prezzo finale dell’olio d’oliva, aggravando ulteriormente una situazione già in difficoltà. In modo particolare per un comparto, come quello olivicolo, che vale oltre 1,2 miliardi di euro nella sua fase agricola e ben 3 in quella industriale.

 

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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