Decreto Aiuti 2022 e primario: quali misure?

Dalla riduzione dei costi del gasolio all'innalzamento dei finanziamenti Ismea: tutte le misure per contrastare il caro energia

da uvadatavoladmin

Riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell’alimentazione delle serre e innalzamento dei finanziamenti Ismea: queste alcune delle misure previste dal Decreto Aiuti 2022 per il settore primario.

Vale 14 miliardi di euro il Decreto Aiuti ter 2022 approvato il 16 settembre in Consiglio dei Ministri, volto a contrastare il caro energia e gli aumenti dei costi.

Di questi, secondo quanto affermato nel pomeriggio del 16 settembre scorso dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Aiuti Ter, 190 milioni sarebbero destinati al settore agricolo.

Come riportato nella nota ministeriale, il provvedimento contiene una serie di misure che – “volute dal ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli” – intendono “mitigare gli effetti economici derivanti dal perdurare dell’aumento eccezionale del prezzo del gasolio e della benzina”.

Per contrastare il caro energia il Governo ha quindi prorogato e rafforzato le misure già adottate negli scorsi mesi a sostegno di tutte le imprese, con un credito di imposta con aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per chi impiega oltre 4,5 kw.

Specificatamente per le imprese agricole e della pesca e per quelle agromeccaniche, il decreto prevede l’estensione al quarto trimestre 2022 del credito di imposta per acquisto di carburante a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettuato nel quarto trimestre solare del 2022, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto, al netto dell’imposta sul valore aggiunto. Il credito di imposta riguarda anche le imprese agromeccaniche e l’utilizzo per il riscaldamento delle serre, così da venire incontro alle richieste dei settori maggiormente colpiti dall’aumento dei costi energetici.

Inoltre, viene innalzato l’importo massimo dei finanziamenti garantiti Ismea, con copertura al cento per cento, da 35.000 euro a 62.000 euro, relativamente al caro energia.

Nel complesso, le organizzazioni agricole hanno accolto con soddisfazione le misure approvate con il Decreto Aiuti ter.

Da Coldiretti a Cia Agricoltori Italiani, da Confagricoltura a Copagri, tutte hanno infatti accolto con favore le misure messe a punto dal governo.

“È un primo passo l’estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole anche a fabbricati e serre fino alla fine dell’anno come avevamo richiesto – scrive in una nota il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta”. “Di fronte a un’emergenza senza precedenti – ha però aggiunto – si resta sconcertati dalla totale assenza di interventi a livello europeo necessari per salvare il tessuto produttivo dell’Unione”.

Piena soddisfazione quella manifestata da Cia Agricoltori Italiani e dal suo presidente Cristiano Fini.

“Si tratta di un passaggio importante – ha infatti dichiarato il presidente – che aiuta un settore penalizzato e che sta lavorando a bilancio zero se non negativo, stretto tra rincari delle materie prime, con punte di +170% dei concimi al +90% dei mangimi, al +129% per il gasolio e il tenere bassi i prezzi al consumo per la spesa alimentare degli italiani”.

Più cauta Confagricoltura che ha invece sottolineato la necessità di ulteriori misure “per garantire la continuità del processo produttivo all’interno della filiera agroalimentare”. Secondo l’associazione, infatti, quanto previsto dal decreto aiuti 2022 rappresenta “un provvedimento importante, sebbene non copra il secondo trimestre 2022, quando le lavorazioni nei campi erano a pieno regime”.

Analogamente Copagri ha fatto sapere di un “cauto ottimismo per le disposizioni del provvedimento” che – a detta del presidente Franco Verrascina – “vanno a sostenere un comparto in grande sofferenza, stretto nella morsa tra i rincari record dei costi di produzione e gli incrementi senza precedenti delle tariffe energetiche”.

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“È chiaro – aggiunge Verrascina – che la gravità della situazione in cui versa il primario, che paga lo scotto di problematiche ataviche che da anni frenano lo sviluppo del settore, sulle quali vanno poi a inserirsi i sempre più evidenti e frequenti effetti del cambiamento climatico, richiederebbero ben altri stanziamenti, anche se riteniamo che questo testo è un altro passo nella giusta direzione”.

Dunque, pur accogliendo favorevolmente i provvedimenti, a detta del presidente Copagri, “resta il rammarico per essere intervenuti troppo tardi e, soprattutto, per non aver previsto una moratoria al credito per le imprese, da noi ripetutamente richiesta, che avrebbe sostenuto la liquidità delle Pmi agricole colpite dai rincari dei costi di produzione e delle tariffe energetiche”.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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