Tuta absoluta: veleno di ragno per eliminarla

Nel veleno di Hadronyche versuta, la possibile soluzione per ridurre danni e costi di gestione della tignola del pomodoro

da uvadatavoladmin

Dal 2006, anno in cui è stata identificata per la prima volta in Spagna, la tignola del pomodoro (Tuta absoluta) si è diffusa rapidamente nel bacino del Mediterraneo, causando danni significativi a molte colture ortive di rilevanza agraria. Questo parassita ha provocato gravi perdite di resa su diverse Solanacee, come patate, melanzane, peperoni e, soprattutto, pomodori, dove ha causato perdite fino al 100% della produzione. In Italia, il principale Paese produttore di pomodori in Europa, i danni stimati raggiungono i 200 milioni di euro, tanto da considerare la Tuta absoluta come la quarta specie invasiva più costosa.

La lotta contro questo lepidottero invasivo è oggi ostacolata dai cambiamenti climatici che favoriscono il suo ciclo biologico. Inoltre, la resistenza ai fitofarmaci e i loro effetti ecologici negativi, come la distruzione degli insetti utili e l’inquinamento ambientale, rendono ancora più difficile il controllo di questa minaccia. Numerose ricerche sono state condotte per trovare strategie efficaci, ma finora nessuna soluzione si è rivelata risolutiva da sola. Tuttavia, dagli Stati Uniti arriva una speranza: un’azienda biotecnologica ha infatti individuato una possibile risorsa nel veleno del ragno dalla tela a imbuto delle Blue Mountains (Hadronyche versuta).

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Danni da Tuta absoluta su foglia di pomodoro

Il veleno di ragno: una nuova arma contro la Tuta absoluta

Negli ultimi anni, l’esplorazione dei composti chimici contenuti nel veleno degli animali ha catturato l’attenzione dei ricercatori di tutto il mondo, rivelandosi un campo di ricerca estremamente promettente. Presso l’Università di Queensland, il professor Glenn King ha studiato la struttura molecolare del veleno del ragno dalla tela a imbuto delle Blue Mountains e ha scoperto che alcuni peptidi presenti nel veleno di questo ragno sono altamente specifici per gli insetti predatori, inclusi molti parassiti di colture importanti, come la tignola del pomodoro.

Gli scienziati hanno capito che questi peptidi potevano essere prodotti su larga scala tramite un processo di fermentazione naturale. Questo ha permesso, innanzitutto, di effettuare test che hanno confermato l’efficacia e la sicurezza di queste sostanze, mostrando rischi minimi per le persone e gli insetti utili. In secondo luogo, ha dato modo di sviluppare un vero e proprio formulato bioinsetticida, aprendo nuove strade per il controllo della tignola del pomodoro.

Sviluppo e impiego del bioinsetticida

Il prodotto sviluppato dal veleno dell’H. versuta è stato testato con successo negli Stati Uniti e in Messico e, dopo aver superato i test sul campo in Europa, ha ottenuto l’autorizzazione d’emergenza in Italia, Grecia e Cipro. Questo bioinsetticida è il primo agrofarmaco che utilizza un peptide isolato dal veleno come principio attivo, classificandosi come prodotto neuromuscolare. Il bioinsetticida è attivo per ingestione, quindi è fondamentale che le foglie trattate siano in parte consumate dalla Tuta absoluta per avere effetto. Non solo. Per garantire l’efficacia del prodotto, è necessario utilizzarlo con un “facilitatore” che alteri l’intestino del fitofago. La molecola peptidica isolata dal veleno dell’aracnide è di grandi dimensioni, quindi l’agrofarmaco deve essere applicato insieme a una piccola quantità di Bacillus thuringiensis, un batterio ampiamente utilizzato per il controllo dei parassiti. Questo batterio facilita il passaggio del peptide attraverso la barriera emato-encefalica del parassita, ottenendo l’effetto desiderato.

Al momento, nei test svolti, il prodotto ha dimostrato risultati paragonabili o superiori agli standard di riferimento per i prodotti biologici, con una riduzione dei danni fogliari fino al 71,9%.

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Efficacia del prodotto rispetto agli standard i riferimento per altri fitofarmaci – Fonte: Vestaron corporation

La strategia migliore per combattere la tignola del pomodoro

Grazie alle nuove modalità d’azione che questi composti introducono e completamente nuove per gli insetti, l’applicazione di insetticidi a base di peptidi offre un vantaggio significativo. In tal senso, specialmente in un contesto di normative stringenti che stanno progressivamente eliminando diversi prodotti chimici, questo nuovo bioinsetticida ha il potenziale per colmare questa lacuna e contribuire a un’agricoltura più sicura e sostenibile.

Nonostante l’assenza di segnalazioni di resistenza e l’elevata efficacia di questo prodotto, la chiave per un controllo efficace della Tuta absoluta risiede comunque in un approccio integrato che utilizzi diversi principi attivi e necessario per prevenire lo sviluppo di resistenze future, che riporterebbero al punto di partenza, con l’esigenza di sviluppare nuovi prodotti per l’inefficacia di quelli esistenti. L’innovazione biotecnologica, come il bioinsetticida derivato dal veleno di ragno, rappresenta dunque un passo avanti cruciale, ma deve essere parte di un insieme più ampio di soluzioni.

 

Donato Liberto
© fruitjournal.com

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