Angurie seedless, le produzioni spiccano il volo

A buccia nera e senza semi tra le cultivar brilla la novità "Giotto" del Consorzio Dolce Passione

da uvadatavoladmin
angurie seedless

Le aspettative sul mercato delle angurie seedless sono altissime. Dalla già nota Sugar Baby con pochi semi alla varietà commerciale Perla Nera, il cocomero senza semi ormai è un trend. È il caso della varietà Giotto del Consorzio Dolce Passione, la cui nuova campagna di commercializzazione è stata presentata durante lo scorso Macfrut 2024 a Rimini. La produzione è in crescita, mentre la superficie coltivata è triplicata rispetto allo scorso anno. La scommessa è ora quella di rimanere sul mercato per oltre cinque mesi, mentre si sta cominciando a parlare anche di commercio con l’estero, in particolar modo con Germania, Francia e Nord Europa.

La produzione della varietà Giotto del Consorzio Dolce Passione

Rispetto allo scorso anno la superficie coltivata ad anguria della varietà Giotto è salita dai 60 ettari iniziali ai 320 attuali, con un aumento della produzione dalle iniziali 3mila tonnellate alle stimate 18-20mila tonnellate, un numero quest’ultimo doppio rispetto ai quantitativi commercializzati nel 2023. Per allungare il periodo di commercializzazione il Consorzio Dolce Passione ha scelto sia le coltivazioni in serra, sia quelle in pieno campo distribuite in maniera diversa tra le diverse aree del territorio nazionale (50% al Nord, 30% al Sud, 20% al Centro). L’anguria a buccia nera è presente sui mercati fin dai primi di maggio proveniente dalle coltivazioni in serra fredda della Sicilia. Le raccolte proseguono nei mesi a seguire con le produzioni pugliesi, campane, laziali, umbre, toscane, emiliane, venete e lombarde. 

Angurie seedless, un successo anche della genetica italiana

La varietà di anguria a buccia nera è frutto della genetica italiana, in particolare di una squadra di lavoro tutta italiana. A partire da Lamboseeds (Sant’Agata Bolognese – BO), impegnata sul fronte della sperimentazione e della ricerca avanzata, insieme al mondo della produzione e del commercio (Alma Seges di Eboli – SA, Ortofrutta Castello di Stanghella – PD e Lorenzini Naturamica di Sermide – MN). L’anguria, dal caratteristico colore, ha fatto il suo esordio nel 2022 sul mercato. 

angurie seedless

Fonte: Consorzio Dolce Passione

“Siamo partiti dieci anni fa con lo studio su semi e genetica e negli ultimi tre anni, dopo aver trovato quello che rappresentava per noi il risultato migliore, chiamato Giotto, lo abbiamo testato sul mercato e la risposta dei consumatori è stata molto positiva – ha sottolineato Sandro Colombi di Lamboseeds – Da qui è partita la vera sfida di Dolce Passione nel 2022. Un prodotto che si presenta come interprete autentico del territorio dal quale nasce e che è un plus non indifferente per poter espandere i mercati”. 

La varietà Giotto ha una buccia molto fine, di colore nero brillante e uniforme, ha una polpa di un rosso acceso compatta e croccante. È molto ricca di fibre, oltre ad avere un grado Brix sempre elevato, superiore a 12, per via dell’elevato contenuto zuccherino. È una cultivar molto fertile, si colloca nel segmento delle angurie seedless midi, con un peso medio di circa 4-5 Kg.

Il caso dell’anguria Perla Nera

Anche l’anguria Perla Nera è frutto di un lungo processo di selezione effettuato con tecniche all’avanguardia. L’anguria nasce dall’evoluzione della varietà Morina, una cultivar presente soprattutto nel Mantovano fino agli anni Sessanta, momento in cui è stata abbandonata perché non incontrava più il gusto dei consumatori. La produzione di Perla Nera si estende oltre alla provincia di Mantova, anche in Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. 

angurie seedless

Fonte: Anguria perla nera

Il mercato delle angurie in Italia

Stando ai dati Istat tra le principali regioni produttrici in Italia di angurie seedless e con semi ci sono il Lazio con 103.950 tonnellate, la Puglia con 85.271 tonnellate, la Campania con 80.612 e infine la Lombardia con 78.228 tonnellate. Per quanto riguarda invece le superfici coltivate al primo posto si conferma sempre il Lazio con 1.940 ettari, seguito da Puglia (1.645), Sicilia (1.443), Lombardia (1.281) e Campania (1.103). 

 

Silvio Detoma
©fruitjournal.com

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