Falsi braccianti: azienda agricola nei guai

A finire nel mirino della Guardia di Finanza un’azienda agricola del Leccese: 227 indagati e sequestro preventivo di 307mila euro

da uvadatavoladmin
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Mega truffa all’Inps con falsi braccianti agricoli: è quanto accaduto nel comune di Monteroni, in provincia di Lecce. A finire nei guai un’azienda agricola, con 227 indagati e sequestro preventivo di 307mila euro. Secondo la Guardia di Finanza l’azienda in questione era sovradimensionata in termini di risorse materiali e umane rispetto alla reale consistenza.

A finire nel mirino delle Forze dell’ordine un’azienda agricola di Monteroni, nel Leccese, accusata di tentata truffa ai danni dello Stato per falsi braccianti.

227 gli indagati: la titolare della ditta e coloro che figurano lavoratori solo sulla carta. La sostituto procuratore Rosaria Petrolo ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di 307mila euro, disposto dal giudice Alcide Maritati. Si tratta del totale delle indennità dovute dall’Inps agli indagati per prestazioni di disoccupazione, assegni di nucleo familiare, malattia e maternità che i braccianti avrebbero dovuto acquisire. Il denaro, a quanto pare, è stato subito bloccato dall’Istituto previdenziale prima che potesse essere incassato.

Una denuncia era stata presentata nel maggio del 2019 proprio in relazione “all’indebita percezione di contributi agricoli regionali e comunitari mediante l’utilizzo di terreni agricoli non di proprietà esclusiva della beneficiaria”.

I finanzieri hanno subito raccolto le dichiarazioni delle persone che avevano denunciato la truffa e nel corso delle indagini è emerso che l’impresa agricola non disponeva di alcun fondo a titolo di proprietà esclusiva.

Molti dei dipendenti sentiti hanno dichiarato che i terreni, oggetto di coltivazioni, erano ubicati nelle immediate vicinanze dell’abitazione della titolare contrariamente a quanto emerso dalle comunicazioni e dalle dichiarazioni effettuate dall’azienda. Come se non bastasse, è stato scoperto che i terreni coltivati e in possesso dell’azienda non erano congrui al numero dei lavoratori assunti. Peraltro, a differenza di quanto solitamente avviene, non sarebbero state presentate richieste di carburante ad uso agricolo.

Da un successivo accertamento, poi, è emerso che i mezzi agricoli erano scarsissimi ed è stata scoperta una sola dove al massimo erano otto gli addetti. Dalle immagini satellitari, infine, è emerso che nessun terreno è stato utilizzato per agricoltura intensiva. Secondo la Guardia di Finanza, insomma, l’azienda in questione era sovradimensionata in termini di risorse materiali e umane rispetto alla reale consistenza.

 

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno
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