Agrivoltaico: quali potenzialità?

L’agrivoltaico - combinazione di agricoltura e fotovoltaico - apre a nuove possibilità. Tra queste le celle frigorifere alimentate con energia solare.

da Silvia Seripierri

A fronte della necessità di garantire quantità di cibo a un sempre maggior numero di persone e di dover ottimizzare le risorse di cui si dispone, l’agrivoltaico – come combinazione di agricoltura e fotovoltaico – apre a nuove e interessanti possibilità.

Le linee guida e i finanziamenti per l’agrivoltaico in Italia sono ormai una realtà, come diverse le modalità con cui è possibile integrare questi sistemi nei propri programmi di produzione.

Secondo le linee guida predisposte in materia di agrivoltaico, “un sistema agrivoltaico è un sistema complesso, essendo allo stesso tempo un sistema energetico e agronomico. In generale, la prestazione legata al fotovoltaico e quella legata alle attività agricole risultano in opposizione, poiché le soluzioni ottimizzate per la massima captazione solare da parte del fotovoltaico possono generare condizioni meno favorevoli per l’agricoltura e viceversa. Ad esempio, un eccessivo ombreggiamento sulle piante può generare ricadute negative sull’efficienza fotosintetica e, dunque, sulla produzione; o anche le ridotte distanze spaziali tra i moduli e tra i moduli e il terreno possono interferire con l’impiego di strumenti e mezzi meccanici in genere in uso in agricoltura. Ciò significa che una soluzione che privilegi solo una delle due componenti – fotovoltaico o agricoltura – è passibile di presentare effetti negativi sull’altra. È dunque importante fissare dei parametri e definire requisiti volti a conseguire prestazioni ottimizzate sul sistema complessivo, considerando sia la dimensione energetica sia quella agronomica”.

Il documento, che passa in rassegna alcune esperienze già acquisite da altri Paesi con l’agrivoltaico, fa una classifica delle colture non integrabili con l’installazione di pannelli fotovoltaici: quelle poco adatte, quelle adatte, quelle mediamente adatte e quelle molto adatte. Per questi motivi, è sempre importante contestualizzare le opzioni e valutare le caratteristiche della coltura di riferimento.

 

agrivoltaico

Uso di pannelli fotovoltaici in vigneto.

Sebbene ci siano colture che per natura non potrebbero ben svilupparsi in presenza di pannelli fotovoltaici, esistono realtà in cui agricoltura e fotovoltaico convivono e si fanno forza l’un l’altro. Un esempio è l’utilizzo dei pannelli solari per l’alimentazione di celle frigorifere, in cui frutta e verdura trascorrono una parte del loro periodo post raccolta.

La diffusione e l’uso di celle frigorifere alimentate a energia solare rappresenta una grande e importante novità per gli agricoltori.

I produttori di alcuni Paesi come l’Italia, infatti, vedrebbero diminuire drasticamente le spese per la corrente elettrica. Allo stesso modo, i produttori di Paesi come quelli africani, dove l’accesso all’elettricità è limitato, riuscirebbero a ridurre le perdite di prodotto. A tal riguardo, secondo i rapporti dell’African Postharvest Losses Information System, i Paesi africani sprecano oltre il 30% di frutta e verdura fresca proprio a causa di una gestione del post-raccolta inefficiente. Caso eclatante è quello dei pomodori in Tanzania, dove le perdite di prodotto durante il post raccolta raggiungono il 60% del totale.

Appare dunque evidente come l’accesso all’agrivoltaico possa aprire a nuove e interessanti possibilità.

Non si deve tuttavia dimenticare che tecnologie come quelle a energia solare, pur essendo una soluzione energetica pulita con benefici ambientali, raramente sono promosse a livello governativo. In ogni caso, oggi anche in Italia è possibile richiedere finanziamenti per l’agrivoltaico. Risorse pari a un miliardo e cinquecento mila euro sono state infatti messe a disposizione degli agricoltori italiani per il periodo compreso tra il 2022 e il 2024. Aiuti validi soprattutto per fronteggiare i sempre maggiori aumenti dei costi di gestione e delle materie prime. Molto c’è ancora da fare, invece, in Paesi come la Tanzania dove, sebbene l’agrivoltaico rappresenti un mezzo valido a contrastare la fame, sono scarsi i finanziamenti per i programmi di energia rinnovabile.

La buona notizia è che negli ultimi anni i finanziamenti privati nei Paesi in via di sviluppo, e pubblici nei Paesi come l’Italia, sono più che raddoppiati, aprendo nuove possibilità a tante aziende agricole. Tra queste, l’utilizzo di energia solare per alimentare le celle frigorifere note soprattutto per il loro elevato dispendio energetico.

 

Silvia Seripierri

© fruitjournal.com

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