Furti nelle campagne, Puglia e Sicilia sotto tiro

Dal rame al gasolio, dalle olive agli agrumi, dai trattori ai macchinari: preoccupa l'escalation di furti nelle campagne

da uvadatavoladmin
furti nelle campagne puglia sicilia olive arance macchinari trattori rubati

In Puglia e Sicilia aumentano i furti nelle campagne: dal rame al gasolio, dalle olive agli agrumi, dai trattori ai macchinari. Si tratta di una vera e propria escalation.

Terreni e aziende agricole ancora sotto tiro: da Puglia e Sicilia in aumento le denunce di furti nelle campagne.

Piante di ulivo, macchinari, trattori, ma anche rame e carburante agricolo. Danni ingenti e perdite significative che, aggiungendosi alle conseguenze del caro energia, rischiano di compromettere seriamente le realtà agricole di Puglia e Sicilia.

Di qui le denunce delle associazioni di categoria che, ancora una volta, invocano un intervento più incisivo da parte dello Stato.

“Da diversi mesi – ha detto Felice Ardito, presidente di CIA Levante – chiediamo un potenziamento delle risorse di intelligence e di controllo delle aree rurali. Occorre denunciare, ma è necessario che forze dell’ordine e magistratura abbiano risorse umane e strumentali adeguate per indagare, presidiare e intervenire”.

Analogo l’appello di Giannicola D’Amico, vicepresidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia: “Occorre che lo Stato metta forze dell’ordine e magistratura nelle condizioni di avere maggiori risorse umane, mezzi e strumenti a disposizione per contrastare efficacemente la criminalità organizzata in Puglia”. “Da tempo – aggiunge – chiediamo l’istituzione di una polizia rurale regionale. Torniamo a chiedere l’utilizzo dell’esercito per presidiare efficacemente il territorio. Gli agricoltori sono esasperati e invocano maggiori risorse per un migliore coordinamento delle forze dell’ordine al fine di garantire e incrementare i controlli. Non vorremmo passasse l’idea che lo Stato, nelle zone rurali, abbia issato la bandiera bianca. Abbiamo più volte fatto rilevare che la soluzione non può essere quella delle ronde notturne con cui gli agricoltori si stanno auto-organizzando, ma l’assenza di presidio e controllo del territorio di fatto sta lasciando alle aziende agricole ben poche alternative”.

“La situazione nelle campagne è diventata insostenibile”, ricalca Confagricoltura Sicilia che ha posto il tema al centro di una riunione straordinaria del Direttivo regionale, in cui è emersa la reale portata della crisi che sta interessando tutte le province e tutte le produzioni.

Furti nelle campagne pugliesi

In Puglia, l’ultimo episodio ha riguardato un’azienda di Lizzano (Ta), dove sono stati rubati circa 500 pali zincati in un vigneto di Primitivo. Lo stesso vigneto aveva subito il danno ulteriore del taglio dei fili ogni 5-6 metri nell’impianto. “Tra furti e sabotaggi a scopo di intimidazione, a cui si aggiungono i veri e propri ‘salassi’ causati dal rincaro dei costi di produzione, le aziende agricole del Tarantino sono allo stremo” – ha dichiarato Pietro De Padova, presidente di CIA Due Mari. “Chiediamo una riunione urgente col Prefetto per trovare misure che affrontino più concretamente il problema”.
Anche nel Brindisino, negli ultimi mesi, gli agricoltori hanno denunciato un incremento dei furti di rame. E non va meglio nella provincia di Barletta-Andria-Trani e nell’area metropolitana di Bari.

A Cutrofiano (Le), recentemente, sono stati espiantati e rubati 120 alberi di Leccino e Favolosa.

“Si tratta delle varietà di ulivo più resistenti alla Xylella, sulle quali si basa la speranza di rilancio di un intero settore, quello olivicolo, che nel Salento sta scontando ancora i danni incalcolabili della diffusione della cosiddetta sputacchina”, ha dichiarato Benedetto Accogli, presidente di CIA Salento. “Questi furti non causano soltanto danni economici ingenti, ma compromettono anche un faticoso e laboriosissimo processo di rilancio per l’olivicoltura salentina”.

E ancora in Capitanata, dove la scarsa sicurezza nelle campagne – come ricordato dal presidente di CIA Capitanata Michele Ferrandino – coinvolge tutta la Daunia, “in particolar modo gli agri immensi per estensione di Foggia, Cerignola, San Severo, Lucera e di tutta l’area del Gargano”. Per citare un esempio, nelle campagne di Serracapriola e San Paolo di Civitate, entrambe in provincia di Foggia, proprio qualche giorno fa sono stati denunciati diversi furti di olive.

La situazione in Sicilia

Altrettanto preoccupante appare la situazione in terra siciliana. In modo particolare nella Piana di Catania, dove si susseguono le denunce per furti nelle campagne.

L’ultimo episodio ha riguardato un agrumeto sito nei pressi di Ramacca (Ct), razziato da un uomo trovato dai carabinieri con 150 chili di mandarini rubati.

Secondo una prima ricostruzione, i militari si sarebbero insospettiti alla vista di una Focus carica di agrumi e avrebbero immediatamente imposto l’alt all’uomo. Dai controlli sono emersi ben 150 chili di mandarini, verosimilmente appena rubati da uno dei fondi agricoli della zona.

Inoltre, nascosta sotto il sedile anteriore del passeggero, i militari hanno trovato una busta con un coltello a serramanico e un gran quantitativo di utensili presumibilmente utilizzati per la forzatura di lucchetti e serrature di sicurezza, nonché per la raccolta degli agrumi. L’uomo quindi è stato denunciato per ricettazione, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Gli agrumi, invece, saranno donati in beneficenza.

Proprio gli agrumi, infatti, risultano il bersaglio principale dei ladri di tutto il Sud-est siciliano. In particolare, nelle province di Catania, Siracusa ed Enna, dove aumentano strutture vandalizzate e recinzioni distrutte.

A pagarne le spese, però, sono soprattutto i produttori che, tra aumento dei costi, cambiamenti climatici e furti nelle campagne, sono sempre più in crisi.

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

Articoli Correlati