Addio alla plastica: una scelta davvero sostenibile?

Nuove norme volte a ridurre gli imballaggi di plastica per frutta e verdura, al via la Francia

da uvadatavoladmin
plastica sostenibilità

Il comparto ortofrutticolo sta evolvendo secondo le indicazioni individuate dalla GDO, sempre più sensibile al tema dell’ecosostenibilità.

A livello europeo, diversi Paesi hanno introdotto nuove norme volte a ridurre gli imballaggi usa e getta per frutta e verdura. Eppure, ancora aggi, appaiono tanti paradossi e contraddizioni.

Dire addio alla plastica nel packaging è allora davvero una scelta sostenibile?

Al via la Francia, seguirà la Spagna

La Francia ha iniziato l’anno nel segno della sostenibilità e lo ha fatto senza mezzi termini. Dall’1 gennaio 2022, infatti, è entrata in vigore una “Legge Antispreco” che vieta l’utilizzo di involucri di plastica per la vendita di circa 30 tipi di frutta e verdura con peso inferiore a un chilo e mezzo. Soltanto per i prodotti più fragili, come ad esempio i frutti rossi, è prevista una soglia di tolleranza fino al 2026.
“La Francia utilizza una quantità spropositata di plastica monouso – ha affermato il Ministero dell’Ambiente – il nuovo divieto mira a ridurre l’uso della plastica usa e getta e ad aumentare la sua sostituzione con altri materiali, riutilizzabili e riciclabili”.
Anche la Spagna ha dichiarato guerra agli imballaggi in plastica nell’ortofrutta: dal 2023, infatti, è prevista l’entrata in vigore dello stesso decreto francese.

Germania e Italia puntano sul riuso

La Germania, che già in passato aveva mostrato la sua sensibilità al tema del packaging sostenibile, punta sul riuso. Una legge che interessa il canale Horeca, prevista per il 2023, vieterebbe la vendita di cibo e bevande in contenitori non riutilizzabili. Si tratta di un sistema di deposito cauzionale già avviato in altri Paesi europei: i clienti depositano una cauzione e questa viene rimborsata al momento della restituzione del contenitore.
Anche l’Italia, ancora in difficoltà nel recepire la direttiva europea sul monouso, sembra voglia muoversi in questo senso. Ancora non si sa, però, se su base volontaria o obbligatoria.

Divieto eco-friendly?

Quali potrebbero essere le conseguenze del divieto in Francia? Pro Food, associazione che riunisce produttori italiani di food packaging, teme il peggio. “L’intera catena di produzione e distribuzione – sostiene, infatti, l’organizzazione – dovrà adattarsi a questa nuova situazione con un aumento dei costi che graveranno sul consumatore, senza un reale beneficio per l’ambiente”. “Non bisogna infatti dimenticare che la sostituzione della plastica dovrebbe essere valutata soltanto a seguito di un’analisi dei diversi impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti – aggiunge – e questi impatti dovrebbero tenere conto anche della perdita di cibo. Materiali sostitutivi alla plastica per imballaggi ortofrutticoli sono in grado di dare la massima garanzia di conservazione e igiene solo in pochi casi”.


A sottolineare l’apparenza eco-friendly di questa scelta, anche Unionplast: “Eliminare gli imballaggi in plastica dei prodotti ortofrutticoli farà aumentare lo spreco di cibo – chiarisce l’associazione – e non porterà alcun beneficio al consumatore, privandolo anzi della possibilità di trasportare e conservare in modo efficiente e sicuro i prodotti acquistati”.
A destare preoccupazioni nelle due associazioni italiane, le ripercussioni che questo divieto potrebbe avere sul nostro Paese. Il rischio, infatti, è che l’attuazione del decreto francese limiti la libera circolazione dei beni nell’UE e, in modo particolare, delle eccellenze agroalimentari del Bel Paese.

 

A cura di Tiziana Anelli
© fruitjournal.com

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