Gestione delle risorse idriche: come?

Uno studio su clima e agricoltura guidato dalla Fondazione Cmcc ha portato all'elaborazione di una piattaforma per la gestione delle risorse idriche

da uvadatavoladmin
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Clima e agricoltura: nel Mediterraneo calano le risorse idriche, mentre il fabbisogno cresce.
“Le condizioni climatiche previste per i prossimi decenni minacciano la disponibilità d’acqua nel bacino del Mediterraneo e, di conseguenza, i suoi sistemi agricoli che dipendono fortemente dall’irrigazione”. A ribadirlo è uno studio sulla gestione delle risorse idriche condotto da un team internazionale di scienziati guidati dalla Fondazione Cmcc (Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici).

Il lavoro svolto ha portato alla elaborazione di una piattaforma di modellazione dell’impatto del cambiamento climatico sul fabbisogno idrico delle colture.

Nello specifico, scopo della ricerca è fornire indicazioni per un’agricoltura di precisione su scala locale e – combinando i big data con le proiezioni climatiche a disposizione – contribuire alla comprensione delle azioni necessarie anche su scala più ampia, per lo sviluppo di politiche di adattamento ai cambiamenti climatici sempre più efficaci.

Secondo le previsioni, infatti, l’impatto del cambiamento climatico sull’agricoltura sarà più grave nei prossimi anni a causa della variazione di intensità, entità e distribuzione delle precipitazioni, contenuto idrico del suolo, vapore acqueo atmosferico, temperature più elevate e quindi maggiore evapotraspirazione. Ciò avrà conseguenze significative per le esigenze di irrigazione, in particolare nell’area semi-arida dell’Europa meridionale, riconosciuta come un hotspot del cambiamento climatico.

gestione delle risorse idriche

Attualmente l’acqua necessaria a soddisfare la domanda agricola è circa il 25% del prelievo idrico totale in Europa e raggiunge l’80% in alcuni paesi del Mediterraneo.

Ragion per cui sempre più urgenti appaiono i miglioramenti nella gestione dell’acqua per far fronte al peggioramento delle condizioni climatiche. Sebbene siano stati sviluppati diversi modelli colturali (ad es. EPIC, WOFOST, CERES-Maize) e idrologici (ad es. DREAM, SWAT, HYDRUS), la richiesta di sviluppare modelli in grado di accoppiare la crescita delle colture, il bilancio idrico del suolo e le pratiche di irrigazione per valutare la gestione dell’acqua agricola sia a scala locale che regionale è in aumento. In questo lavoro, il modello di Simulazione dell’evapotraspirazione dell’acqua applicata (SIMETAW) è implementato in linguaggio di programmazione R con due nuove versioni in grado di stimare il consumo di acqua delle colture, la domanda di irrigazione e la programmazione a scala locale (SIMETAW_R) e regionale (piattaforma SIMETAW_GIS) utilizzando vasti set di dati geospaziali climatici e ambientali. I risultati mostrano che nel trentennio 2035-2065 nei Paesi mediterranei, la produzione di mais, grano e uva richiederà in media circa il 13%, 16% e 10% in più di acqua.

Ciò rappresenta una sfida considerevole per la gestione delle risorse idriche, soprattutto con l’aumento della domanda in altri settori.

Lo strumento ha mostrato un grande potenziale nella stima dell’impatto del cambiamento climatico sul consumo di acqua delle colture e sui requisiti di irrigazione, sia a scala locale che regionale, e offre nuove capacità analitiche per pianificare la gestione delle risorse idriche, migliorando così il processo decisionale.

Specie se si guarda a un paese come l’Italia, dove l’agricoltura rappresenta il primo settore in termini di utilizzo di risorse idriche. Complessivamente, infatti, più del 50% del volume utilizzato sul territorio nazionale è destinato all’irrigazione.

“Per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, le politiche e le strategie dovrebbero essere sviluppate valutando le interconnessioni, le sinergie e i trade-off tra i vari settori”, ha dichiarato Sara Masia, ricercatrice del Cmcc e prima autrice dello studio. “Questo approccio integrato – conclude – può supportare i responsabili politici dei diversi settori nel prendere decisioni sull’ambiente, la sicurezza delle risorse e l’economia e sviluppare piani e strategie mirati alla gestione integrata sostenibile delle risorse”.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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