Melograno, continuano a crescere le superfici al Sud

Nel giro di otto anni le superfici investite a melograno nel nostro Paese sono decuplicate. A trainare l'espansione il Sud Italia.

da uvadatavoladmin
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Dalla Sicilia alla Puglia, passando per la Calabria, continuano a crescere le superfici di melograno al Sud Italia. Secondo gli ultimi dati, nel giro di otto anni gli ettari destinati a questa coltura sono decuplicati.

Negli ultimi anni, la produzione di melograno in Italia ha registrato una vera e propria espansione. Sulla spinta dei prezzi soddisfacenti del mercato nazionale, le superfici sono cresciute, superando di 10 volte le cifre di otto anni fa.

Si è infatti passati dai 200-300 ettari del 2013 agli oltre 3000 ettari attuali.

Un’espansione che ha coinvolto in modo particolare le aree mediterranee. Dei 3000 ettari nazionali, infatti, 400 sono in Calabria, 1000 in Sicilia e 1000 in Puglia. Qui, e in modo particolare nel Salento, il trend è fortemente legato all’emergenza Xylella che ha favorito la conversione colturale di molti uliveti. Accanto all’introduzione di melograno, hanno trovato spazio anche altri frutti tropicale come avocado e mango.

Il trend comunque non sembra fermarsi. Secondo alcune previsioni, nei prossimi anni si assisterà a una prorompente crescita della produzione italiana e, insieme, dell’offerta estera. Al momento, i principali Paesi competitor sono Turchia, Spagna e Israele. Paesi più competitivi in termini di quantità e soprattutto di prezzi.
D’altra parte, nel Belpaese cresce l’interesse e l’entusiasmo per questa coltura. Al momento, le varietà più piantate in Italia sono Wonderful e Ako.

Adesso sono in corso un po’ in tutte le regioni le operazioni di raccolta della Wonderful.

Per quanto riguarda la campagna in Puglia, quest’anno – a causa della siccità – alcuni fiori sono andati persi. Motivo per cui si prevede una produzione quantitativamente inferiore rispetto ad altre annate e leggermente in ritardo, a causa delle temperature. Le rese, però, potrebbero essere in linea con quelle standard.
Senza dubbio, a mantenere prezzi costanti anche in questo mese di ottobre sono le produzioni di nicchia.
Complessivamente, le quotazioni di mercato appaiono soddisfacenti e tali da motivare ulteriori investimenti in questa coltura che, originario dell’Asia, ha conquistato il Sud Italia.

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

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