Sanzo, nuova varietà tardiva di clementine

da Redazione FruitJournal.com

L’agronomo Francesco Perri descrive le caratteristiche ed il lavoro che ha portato alla selezione di questa nuova varietà di clementine.

Obiettivo: diversificare l’offerta varietale ed ampliare il calendario di raccolta.

 

Per gli agrumi non è inusuale notare una mutazione spontanea: può capitare che una specifica varietà dia vita ad un ramo con delle differenze rispetto alla pianta madre. Può accadere di osservare su quel ramo dei frutti che maturano in anticipo o più tardivamente. Quando il risultato di una mutazione è utilizzato per selezionare una nuova varietà, si parla di selezione clonale. Nella maggior parte dei casi si tratta di mutazioni peggiorative, capita però di incontrarne qualcuna “migliorativa”, così come accaduto con il Clementine Sanzo. Per comprendere le caratteristiche di questa nuova varietà di clementine tardiva, a disposizione dei produttori a partire dal prossimo anno, abbiamo intervistato Francesco Perri, agronomo e citrus specialist con decenni di esperienza nel settore.

La pianta del Clementine Sanzo, a fine gennaio, prima della raccolta.

Il clementine Sanzo è il risultato di una selezione clonale – spiega Perri – è una cultivar ottenuta grazie ad una mutazione del Clementine Comune osservata nel 1994 in un agrumeto di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Grazie all’ausilio di un team di esperti, formato dal gruppo di miglioramento genetico del Crea-OFA di Acireale, abbiamo studiato e comparato Clementine Sanzo con altre varietà di clementine per diversi anni. Siamo stati chiamati a controllare parametri ben precisi come qualità del frutto, epoca di maturazione, produttività e risposta commerciale”. La varietà è stata risanata dal Crea-Ofa di Acireale da alcune virosi, comuni nei vecchi impianti agrumicoli. Il dottor Perri continua: “Nel 2020 consegneremo agli agricoltori le prime piantine risanate di questa nuova cultivar, per la quale è in itinere il brevetto. La varietà verrà gestita in comune accordo tra il costitutore e l’OP Armonia di Battipaglia (Sa).

 

L’esclusiva di moltiplicazione del Clementine Sanzo è stata affidata ai Vivai Milone di Lamezia Terme. La scelta di brevettarla segue l’orientamento internazionale secondo cui la privativa avrà la funzione di tutelare i produttori che decideranno di coltivarla, contingentando gli ettari ed evitandone una produzione sovrabbondante che svaluterebbe il prezzo alla vendita. Inoltre non sarà concessa la coltivazione in areali non vocati”. Cerchiamo di conoscere meglio le caratteristiche tecnico produttive di questa nuova clementine tardiva per la quale l’epoca di raccolta è prevista dal 10 gennaio al 10 febbraio. “Le caratteristiche del frutto come polpa e gusto sono molto simili a quelle del Clementine Comune (la pianta da cui si è originata) – spiega l’esperto – , mentre l’acidità è simile al Clementine Rubino, quindi maggiore rispetto al Clementine Hernandina. In assenza di impollinatori, essendo autoincompatibile, otteniamo frutti senza semi (apireni), perché gli agrumi posseggono la caratteristica della partenocarpia.

 

Il nostro intento è di proporre questa nuova cultivar solo in areali vocati e non soggetti a gelate. Prima di investire nella coltivazione di qualsiasi tipo di frutta è fondamentale per un coltivatore comprendere appieno la vocazionalità del proprio territorio, altrimenti si rischia di impegnare energia e risorse per un progetto destinato a fallire. Il Clementine Sanzo, essendo tardivo, necessita di un ambiente assolutamente non gelivo. La produzione media di una pianta adulta si aggira tra gli 80 ed i 100 kg”. Nel corso degli anni di osservazione, Sanzo non si è mostrata particolarmente sensibile a nessuna fisiopatia.

 

“Confrontato con Clementine Hernandina – ci riferisce il tecnico – si è osservato che Sanzo non alterna, ma produce regolarmente tutti gli anni. La densità di impianto consigliata per questa nuova cultivar va dai 400 ai 500 alberi per ettaro, a seconda della tipologia dei terreni e del tipo di portinnesto. Con Sanzo consiglio comunque di abbinare un portinnesto che induca tardività nella maturazione”. Il costitutore di questa nuova cultivar, ovvero lo stesso Dottor Francesco Perri, ha iscritto la varietà nel registro di Certificazione Volontaria Nazionale. Nel campo della ricerca agrumicola Made in Italy è degno di nota un progetto di innovazione varietale. Ad illustrarcelo è proprio il dottor Perri: “Nel 2017 è stata stipulata una convenzione tra l’OP Armonia e il CREA-OFA di Acireale che prevede le seguenti attività:

1) miglioramento genetico tramite irraggiamento ed incrocio

2) risanamento attraverso il microinnesto (da cui l’ottenimento di Sanzo risanato). 

 

L’OP in questione ha sede a Battipaglia e crede fortemente nell’innovazione e nella ricerca, ed è proprio questa OP a fare da mecenate per il progetto. La fase di sperimentazione durerà all’incirca 7 anni, l’obiettivo principale dei ricercatori sarà cercare di ottenere un Clementine (ibrido) pigmentato. Speriamo vivamente che questo programma italiano possa dar vita a qualcosa di interessante ed esclusivo”.

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