Tra le tecniche di coltivazione del pomodoro, una oggetto di ricerca e innovazione è l’impollinazione. Nelle coltivazioni di pomodoro in serra le tecniche di impollinazione più usate sono quella entomofila – mediante insetti -, quella artificiale manuale e quella mediante l’uso di regolatori della crescita. Tra tutte, per efficienza, l’impollinazione entomofila è quella preferita dai produttori, ma a farsi spazio è anche l’impollinazione con droni e robot. Si tratta di una tecnica che coniuga la manualità dei robot con le capacità di rilievo e analisi della forma dei fiori, grazie all’Intelligenza Artificiale (IA).
Questo è quanto fa sapere uno studio di ricercatori giapponesi, secondo cui gli ultimi risultati ottenuti con questa tecnica sono promettenti non solo per l’impollinazione dei fiori di pomodoro in serra, ma anche in pieno campo.
A sostegno di questa tesi è l’autofertilità del pomodoro, caratteristica per cui scuotendo i fiori è possibile agevolare l’autoimpollinazione delle piante.
In cosa consiste la tecnica?
Perché l’impollinazione dei fiori di pomodoro avvenga correttamente con questa tecnica, i droni e i robot devono essere in grado di riconoscere e classificare i fiori pronti ad essere impollinati. Il team di ricerca ha messo a punto un sistema di classificazione delle immagini, il cui algoritmo si basa sulla forma dei fiori. In funzione della forma, infatti, lo strumento discrimina quali sono pronti per l’impollinazione e quali no. L’esperimento, eseguito in una serra di pomodori, ha registrato un tasso di precisione del 70% e ha valutato la forma di fiore più adatta in funzione del tasso di fruttificazione finale.
Durante lo studio, inoltre, è stata registrata una percentuale di errore del 5% dovuta al tremolio della fotocamera che scattava foto dei fiori, mentre era in movimento. Il risultato è stato tuttavia soddisfacente.
La tecnica in questione è già usata in aziende che adottano coltivazione in idroponica, dove si coltiva in condizioni di ambiente controllato e l’intelligenza artificiale è usata per migliorare la gestione dei suoli, per fare i trattamenti e per meccanizzare la raccolta.
Quali i vantaggi dell’intelligenza artificiale in agricoltura?
L’agricoltura intelligente incorpora attivamente tecnologie ingegneristiche e chimiche e mira a minimizzare i costi di manodopera e a ottenere produzioni di qualità. Nel caso specifico dell’impollinazione con robot e droni tanti sono i vantaggi rispetto alle classiche tecniche di impollinazione.
Quella di tipo entomofilo, infatti, richiede la presenza di insetti – come api mellifere e bombi – la cui gestione e allevamento sono difficili. A questo si aggiunge che spesso, in condizioni di alte temperature, le api sono inattive riducendo così l’efficienza di impollinazione. Per quanto riguarda l’impollinazione manuale, poi, è necessaria molta manodopera specializzata, ovvero lavoratori agricoli formati per discriminare visivamente i fiori e individuare quelli pronti all’impollinazione, da scuotere manualmente. L’impollinazione con regolatori della crescita, infine, prevede l’uso di agenti di crescita delle piante che, se non fatto secondo linee guida precise e rigorose, rischia di causare problemi di fitotossicità responsabili di deformazione dei frutti e di minore qualità.
I risultati ottenuti dal team di ricerca giapponese hanno mostrato l’efficacia dell’impollinazione con droni e robot che, sebbene sia stata testata solo in serra, ha tutti i requisiti per essere applicata anche in campo. Allo stesso modo altro aspetto degno di nota – come si evince dallo studio – è che, sebbene l’esperimento sia stato condotto su pomodoro, nulla toglie che la tecnica possa essere applicata in futuro anche su altre colture.
Silvia Seripierri