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Drupacee

Drupacee: bilanci fitosanitari del 2020 e 2021

Presentati giovedì 7 ottobre nel corso di un convegno organizzato da Aipp e Giornate Fitopatologiche

da uvadatavoladmin 13 Ottobre 2021
13 Ottobre 2021
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Tra avversità vecchie e nuove, complessivamente il 2020 è stata l’annata più problematica, sebbene le gelate tardive di aprile 2021 hanno gravato pesantemente sulla produzione di drupacee.

Questo, in sintesi, quanto emerso nel corso del convegno sul Bilancio Fitosanitario 2020 e 2021 delle Drupacee, che si è tenuto online lo scorso giovedì 7 ottobre 2021.

A promuovere e organizzare l’evento, Aipp, Giornate Fitopatologiche e alcune regioni italiane. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i bilanci fitosanitari da parte della Provincia Autonoma di Trento e dalle regioni Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Basilicata e Calabria.

Secondo quanto emerso, il contenimento di avversità, da tempo presenti, si è rivelato complesso, a causa di nuove manifestazioni nel corso di questi ultimi anni con danni consistenti.  Per il 2021, inoltre, le gelate tardive di aprile hanno penalizzato pesantemente la produzione delle drupacee, e del pesco in particolare, in tutta Italia.

La situazione fitosanitaria ha mostrato sviluppi senza problemi. In particolare, sono state controllate senza criticità le avversità più tradizionali, quali Cydia molesta, Cydia funebrana, afidi, Anarsia lineatella, bolla e monilia. Più complesso è stato il contenimento di avversità, da tempo presenti, ma che in questi ultimi anni si sono ripresentate provocando danni consistenti, quali le forficule, le batteriosi, la sharka, specie su pesco, le fitoplasmosi, specie sulle drupacee minori, e il fusicocco, specie nelle aree del Nord Italia.
Tra le cocciniglie i problemi più gravi non vengono dalla difesa di quelle storicamente più presenti, quali Quadraspidiotus perniciosus, ma dalla difesa di nuove cocciniglie emergenti, quali ad esempio Pseudococcus comstocki e Pseudoulacpsis pentagona.

L’andamento
Il cambiamento climatico sta favorendo lo sviluppo di avversità che un tempo erano tenute sotto controllo senza particolari problemi. Complessivamente il 2020 è stata l’annata più problematica, a causa dell’andamento più piovoso della primavera e, in parte, dei primi mesi estivi.

Su tutte le drupacee, e un po’ in tutte le zone, è stato particolarmente critico il complesso delle batteriosi, creando qualche preoccupazione, anche alla luce delle recenti limitazioni sull’utilizzo dei prodotti rameici.

Sempre più diffusa la sharka, che sta creando sempre più problemi sulla coltura del pesco, e per la quale è necessario un rinnovo varietale e un crescente impegno da parte del mondo vivaistico che dovrà anche affrontare la problematica diffusione dei fitoplasmosi sulle drupacee minori.

Preoccupazione per il fusicocco che, specie sulle nuove varietà di percoche, sta provocando danni importanti e nei confronti del quale non si potrà più impiegare il tiofanate metile, che costituiva il prodotto fitosanitario di riferimento. Oltre all’impiego di prodotti fitosanitari, il controllo del fusicocco dovrà essere accompagnato da oculate scelte varietali, da una razionalizzazione delle tecniche colturali e dal corretto posizionamento dei trattamenti che, grazie anche al ricorso di specifici modelli previsionali, dovrà essere concentrato, e limitato, nei periodi di maggiore suscettibilità.

Sempre da seguire con attenzione la monilia che negli ultimi anni è rimasta abbastanza sotto controllo, ma nei confronti della quale ogni anno vengono comunque eseguiti in tutte le zone numerosi interventi con prodotti fitosanitari (4-5).

Tra i fitofagi da evidenziare, negli ultimi anni la cimice asiatica ha confermato la propria preferenza per il pesco, ma ha anche fatto registrare un 2020 sotto controllo e un 2021 in cui, nelle regioni del nord, si sono avuti danni importanti solo sulle raccolte tardive. La cimice è stata rilevata anche nelle regioni del sud, ma per il momento, siamo ai primi ritrovamenti per cui non si registrano danni e preoccupazioni per i produttori.

Tra i fitofagi è inoltre da segnalare come la Cydia molesta, anarsia, e in parte la Cydia funebrana hanno fortemente limitato la propria presenza, ma i moderatori hanno invitato a non abbassare la guardia. Al di là della situazione del 2021, in cui le basse produzioni, dovute alle gelate, hanno indotto a non effettuare interventi di difesa, si raccomanda, almeno per il momento, a non abbandonare la confusione sessuale per evitare pericolose recrudescenze del fitofago.

Sempre tra i fitofagi, i problemi più gravi su pesco e albicocco sono infine stati provocati dalle forficule, con danni molto importanti e in costante incremento, così come era già stato segnalato nel biennio precedente.

Per la difesa negli ultimi anni erano stati impiegati formulati di clorpirifos etile, applicati alla base delle piante, ma ora anche questi agrofarmaci sono stati revocati, così come tutti gli esteri fosforici. Nei prossimi anni il problema dovrà essere affrontato con forza e la strategia di difesa dovrà essere complessivamente rivista.

La Drosophila suzukii ha creato qualche criticità nelle regioni del nord su ciliegio, specie nel 2020 quando è stata favorita dalle frequenti e intense precipitazioni della primavera. In Trentino, su questo target molto interessanti le esperienze acquisite con il lancio di parassitoidi, in particolare con la Ganaspis brasiliensis, per la quale le autorità competenti ne hanno autorizzato la diffusione. L’applicazione di numerosi interventi chimici contro la Drosophila suzukii ha peraltro finito per controllare anche la mosca del ciliegio, che, almeno in questi ultimi due anni, non ha provocato particolari problemi.

Per approfondire, clicca qui.

Fonte: Aipp
©fruitjournal.com

 

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