Fondi Ue: quattro in arresto per truffa nel settore agricolo

Portata avanti da un dirigente medico veterinario del Cagliaritano, la truffa ha fruttato 560mila euro ai danni dell'Argea, Agenzia regionale per la gestione e l'erogazione dei contributi in agricoltura

da uvadatavoladmin
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Lui di professione dirigente medico veterinario, sua moglie imprenditrice agricola, insieme ad altri complici avevano messo su una maxi truffa del valore di 560mila euro ai danni dell’Argea, l’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione dei contributi in agricoltura. Alla base di tutto le dichiarazioni false ritrovate su alcuni documenti in cui si descrivevano le imprese agricole coinvolte (a volte anche inesistenti); una mossa utile per ottenere i fondi UE.

Il funzionamento della truffa

Il medico, residente nel Cagliaritano, avrebbe guidato l’auto di servizio dell’Asl per cui lavorava non solo per svolgere faccende familiari e non legate al suo ufficio, ma anche per gestire gli incontri con altri imprenditori agricoli e due operatori dei centri di assistenza agricola. A far partire le indagini, che hanno avuto la durata di tre anni dal 2020 al 2023, le sue ripetute assenze dal lavoro. Gli investigatori hanno scoperto, infatti, che l’uomo aveva accumulato duemila ore di assenza all’Asl. Inoltre aveva percorso con il mezzo aziendale, per fini personali, almeno 25mila chilometri.

Il gip ha firmato quattro ordinanze di custodia cautelare

L’uomo, arrestato dal Comando carabinieri per la tutela della salute di Cagliari, è stato portato nel carcere di Uta (CA), mentre la moglie e gli altri due operatori coinvolti sono finiti agli arresti domiciliari. Altri dodici imprenditori, invece, sono stati iscritti nel registro delle notizie di reato.

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Le accuse vanno dal peculato alla truffa aggravata, dal falso alla percezione indebita di fondi Ue per l’agricoltura. 

Oltre all’ammontare della truffa ai danni dell’Unione Europea, secondo gli investigatori il veterinario avrebbe causato un danno pari a 106mila euro tra il suo assenteismo sul posto di lavoro e il peculato. La pena per il reato di percezione indebita di fondi comunitari va dalla reclusione di sei mesi a quattro anni se i danni sono superiori a 100mila euro.

Silvio Detoma
© fruitjournal.com

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