Ciliegie 2024: volumi sotto le aspettative

Volumi inferiori rispetto alle aspettative, ma qualità elevata: anche al Nord è questo il primo bilancio della campagna cerasicola. A tracciarlo Enrico Bucchi, direttore generale di Valfrutta fresco

da uvadatavoladmin
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Anche al Nord Italia la campagna delle ciliegie 2024 è entrata nel vivo. Le operazioni di raccolta, avviate a metà maggio, lasciano trasparire un quadro simile a quello già tracciato per la stagione cerasicola pugliese, segnato da volumi inferiori rispetto alle aspettative, ma qualità elevata.

A confermarlo ai nostri microfoni Enrico Bucchi, direttore generale di Valfrutta fresco, una delle divisioni commerciali del gruppo Agrintesa, e vicedirettore di Alegra, specializzato in mercato Italia.

La stagione delle ciliegie 2024 ha preso ufficialmente il via anche negli areali produttivi del Nord Italia: qual è la fotografia che ci puoi restituire? 

La campagna cerasicola era partita con aspettative importanti, grazie alla grande disponibilità di prodotto: rispetto alla stagione 2023 – durante la quale c’era stata una fortissima riduzione di ciliegie in tutto l’areale del 70% in meno rispetto al potenziale – quest’anno, già dalla fase di fioritura, i ceraseti presentavano volumi produttivi decisamente promettenti. Poi, però, sono intercorsi eventi climatici anomali che hanno compromesso la produzione. Le temperature molto calde registrate verso la metà di aprile seguite da abbassamenti termici repentini hanno infatti creato degli scompensi nelle piante che purtroppo si sono aggravati a seguito delle recenti piogge e delle alluvioni, che – specie nell’areale vignolese – hanno complicato ulteriormente il quadro. 

Ad oggi ci troviamo quindi con una disponibilità di prodotto rispetto all’inizio decisamente ridotta. Fortunatamente, però, la nostra organizzazione a livello di filiera ha permesso di contingentare i danni.

Non parliamo, infatti, di un dimezzamento, bensì di una riduzione intorno al 30 % rispetto al potenziale iniziale, con circa 2200 tonnellate di ciliegie prodotte contro le 3.000 abbondanti stimate a inizio maggio. Un altro fattore da considerare è poi la copertura dei ciliegi: a differenza di quanto avviene nel Sud Italia, qui quasi tutti gli impianti – per almeno il 30% della superficie – sono coperti con teli antipioggia, specialmente nel caso delle varietà medio precoci. Si tratta di un investimento iniziale importante, ma che in prospettiva permette di preservare la produzione, specialmente in un contesto climatico anomalo come quello italiano.

Tornando alla raccolta, abbiamo concluso con le varietà tenere come Bigarreau e stiamo procedendo con le prime varietà a polpa soda che mostrano già pezzature significative, con un’importante disponibilità di ciliegie di calibro 28+. La nostra produzione si concentra per il 70% nell’areale di Vignola (MO). Attualmente, un’altra quota significativa si trova in Romagna, tra Faenza e Forlì, dove inoltre sta crescendo il numero di aziende produttrici di ciliegie che si stanno distinguendo per la forte specializzazione nel comparto, anche dal punto di vista varietale. Devo dire che il know-how storico dell’esperienza di Vignola trasferito in Romagna ha trovato terreno fertile, aprendo a importanti opportunità di sviluppo, con una produzione di qualità che oggi arriva anche nelle linee premium della GDO.

ciliegie 2024 vignola

A proposito di piogge, temete conseguenze di carattere fitosanitario o fenomeni di cracking?

Sicuramente le piogge hanno esposto a questo tipo di problema le varietà più sensibili. Disporre di sistemi di copertura, tuttavia, ha fatto la differenza. Bombe d’acqua da 50 a 100 mm, in un impianto scoperto hanno provocato danni sia diretti che in termini di spaccatura, laddove in ceraseti coperti l’incidenza è stata ampiamente ridotta. La stagione, però, è agli inizi e bisogna prestare attenzione al clima che, se sfavorevole, potrebbe favorire l’insorgenza di problematiche fitosanitarie come le muffe o lo sviluppo di insetti, in modo particolare la Drosophila suzukii.

In termini commerciali, invece, come sta andando la campagna delle ciliegie 2024?

Da sempre – in virtù della più elevata disponibilità di prodotto – il mercato delle ciliegie è dettato dalla Puglia che, infatti, al momento sta determinando prezzi elevati. La produzione cerasicola di Vignola sta dunque beneficiando delle quotazioni delle ciliegie pugliesi che oggi oscillano tra gli 8 e i 10 euro al chilo per le varietà di qualità medio-alta. D’altra parte, è difficile pensare che i prezzi si manterranno tali per tutta la stagione. Dopo qualche settimana, infatti, lo slancio dei consumatori all’acquisto tende ad affievolirsi. In ogni caso, non credo dovremo aspettarci grandi sorprese perché ormai siamo in una situazione di grande equilibrio. L’unica condizione che potrebbe richiedere una revisione significativa delle quotazioni potrebbe essere l’arrivo di prodotto estero sul mercato nazionale a prezzi più bassi, ma al momento il mercato italiano con la grande disponibilità di ciliegie locali si conferma stabile.

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Concludendo, qual è la prospettiva futura?

Oggi ci ritroviamo a dover fare i conti con un clima sempre più anomalo. La scelta, portata avanti dal nostro gruppo anni fa, di investire e sostenere i produttori affinché si dotassero di sistemi di copertura delle ciliegie si è rivelata lungimirante. Questo investimento, infatti, ci dà oggi la possibilità di continuare a garantire forniture ai nostri clienti in un contesto in cui tante aziende – al contrario – si ritrovano ogni anno a dover fare i conti con cali produttivi significativi determinati dalle avverse condizioni meteo.

In prospettiva, dunque, credo che chi vorrà continuare a produrre ciliegie dovrà necessariamente adottare questi sistemi di protezione. Il resto lo farà la qualità. 

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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