Tripide degli orti: cosa bisogna sapere

Piccoli insetti dell’ordine dei tisanotteri, i tripidi possono causare danni a svariate specie orticole sia in campo, sia in serra

da uvadatavoladmin
tripide

I tripidi sono piccoli insetti dell’ordine dei tisanotteri che possono causare danni a svariate specie orticole sia in campo, sia in serra. Tra le diverse specie di tripidi che colpiscono le specie orticole, due sono maggiormente presenti sul nostro territorio: Frankliniella occidentalis o tripide occidentale e Thrips tabaci o tripide degli orti.

La pericolosità del tripide degli orti è rappresenta in modo particolare dai danni indiretti derivanti dall’attività vettoriale che questo piccolo insetto svolge a favore dei virus. Proprio in Spagna (nella regione di Almeria), infatti, secondo i dati dell’associazione agricola iberica COAG Almeria, questo insetto sta determinando un 30% di estirpazione di zucchine.

Tripide degli orti: riconoscimento e ciclo biologico

Il tripide degli orti è un insetto polifago piuttosto difficile da individuare sulla vegetazione in quanto allo stadio adulto misura circa 1-2 mm di lunghezza. Il colore degli esemplari adulti dipende dalla fonte di cibo, infatti, generalmente sono chiari, tra il bianco e il verdino, mentre tendono più al marrone nelle generazioni autunnali. Gli insetti adulti sono dotati di antenne costituite da sette segmenti che sono portate ricurve sopra la testa e da ali strette e allungate.

In totale T. tabaci si sviluppa in sei stadi: uovo, due stadi larvali, prepupa, pupa e insetto adulto. 

Le uova di questo tisanottero vengono deposte all’interno dei tessuti vegetali grazie all’organo ovodepositore a forma di sega di cui sono dotate le femmine sulla punta dell’addome. Queste uova – di colore inizialmente bianco e poi arancione – vengono deposte sugli organi più morbidi delle piante come foglie, petali di fiori e parti morbide degli steli, schiudendosi dopo circa quattro o cinque giorni.

Dalla schiusa delle uova, si sviluppano due stadi larvali della durata di circa nove giorni in totale, durante i quali le forme giovanili succhiano la linfa dai tessuti vegetali. A questo punto l’insetto si trasforma in prepupa e successivamente in pupa. In queste fasi che durano da quattro a sette giorni l’insetto non si nutre e si muove solo se disturbato. Dallo stadio di prepupa in poi, le generazioni sono abbastanza simili tra di loro da un punto di vista morfologico, tanto da essere riconosciute sulla base della lunghezza e dello sviluppo delle ali e delle antenne, che si sviluppano sempre più fino a raggiungere la fase di insetto adulto. Una volta raggiunto lo stadio di insetto adulto, T. tabaci sopravvive per circa due o tre settimane durante le quali le femmine depongono circa ottanta uova. A tal proposito è utile precisare che la maggior parte delle uova deposte non sono fecondate e sono prodotte dalla partenogenesi poiché le popolazioni di questo insetto sono composte perlopiù da esemplari femmine.

Il tripide è in grado di sopravvivere con temperature comprese tra i 12 e i 30°C. Per questo, in pieno campo, è presente a partire da aprile fino a settembre, mentre nelle serre o nei climi caratterizzati da temperature più alte può essere ritrovato praticamente per tutto l’anno.

Tripide 1

Thrips tabaci su foglia di cipolla

Sintomi e danni causati alle piante infestate

In questo contesto bisogna premettere che il tripide degli orti è un insetto altamente polifago, che attacca numerose specie di piante coltivate, tra cui moltissime specie orticole. I sintomi che si evidenziano sulle colture interessate dall’infestazione si manifestano prima sulle foglie e, nei casi in cui non si intervenga tempestivamente, anche sui frutti. Sulle foglie i sintomi riscontrabili sono delle alterazioni clorotiche localizzate che, seguite da necrosi punteggiate, provocano una tipica argentatura dovuta allo svuotamento della linfa dai tessuti vegetali. Gli organi colpiti da questo insetto, frutti compresi, a seconda dell’intensità dell’attacco, possono anche essere interessati da deformazioni lievi o da disseccamenti più o meno gravi.

Il danno diretto causato da questo insetto è principalmente dovuto alle punture trofiche effettuate da tutte le forme mobili per nutrirsi, sebbene una quota dei danni può anche essere causata dalle punture effettuate dalle femmine per l’ovodeposizione.

Nutrendosi attraverso punture di suzione, oltre a provocare danni diretti sulla vegetazione, il tripide degli ortaggi risulta particolarmente dannoso per le colture in qualità di vettore per numerosi virus delle colture orticole,  che nei casi peggiori possono portare anche all’azzeramento della produzione.

Come controllare i tripidi degli orti?

Date le gravi perdite che questo insetto può provocare sulla produzione di numerose colture orticole, soprattutto attraverso danni indiretti, è indispensabile intervenire preventivamente attraverso il monitoraggio. Questa operazione viene eseguita con l’ausilio di trappole cromotropiche di colore blu.

In seguito al rilevamento della presenza effettiva oltre il valore soglia di questi insetti all’interno del campo o della serra, è possibile intervenire con la lotta chimica o biologica.

Se per la lotta chimica si utilizzano prodotti diversi a seconda delle coltivazioni da trattare e a seconda della normativa vigente; per quanto riguarda la lotta biologica, è possibile avvalersi prima di tutto dei principi della biodiversità colturale e successivamente dell’introduzione di nemici naturali – detti ausiliari – che dimostrano un’ottima azione di contenimento delle popolazioni del fitofago.

 

Donato Liberto
©uvadatavola.com

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