Nonostante il primato europeo, in questi ultimi anni, la produzione di pere in Italia ha subito un calo significativo. Stando ai dati del CSO Italy, sono sempre meno le superfici in produzione che, nelle ultime stagioni, hanno perso circa 30.000 ettari, con una produzione ferma sulle 730.000 tonnellate.
A determinare questi deficit produttivi importanti, molteplici fattori, tra cui la scarsa competitività delle pere italiane sul mercato e i cambiamenti climatici.
A tal riguardo, però, a parità di condizioni, se in Italia in tanti stanno preferendo l’estirpazione dei pereti, in Francia – all’insegna dell’innovazione – se ne impiantano di nuovi.
In particolare, per far fronte agli eventi meteorologici estremi e migliorare la qualità delle produzioni, in molte realtà francesi si sta investendo sull’agrivoltaico, con progetti innovativi. Tra questi, come riportato in una rivista francese di settore, particolarmente interessante è quello realizzato dalla cooperativa ortofrutticola Ille Roussillon (situata nel Sud della Francia) con la partecipazione della Camera dell’Agricoltura dei Pirenei Orientali e di Sun’Agri, azienda specializzata in agrivoltaismo dinamico.
L’investimento è pari a 2,35 milioni di euro e prevede l’installazione di un impianto agrivoltaico al fine di ottimizzare e proteggere un pereto di 2,7 ettari dai rischi climatici. Come spiegato da Pierre Batlle, leader del gruppo cooperativo Ille Roussillon: “Nonostante le condizioni pedoclimatiche molto favorevoli offerte dalla pianura del Rossiglione, stiamo subendo gli effetti del cambiamento climatico, che colpisce in modo particolare la produzione arborea e ci costringe a gestire con parsimonia le risorse idriche. Per questo il gruppo è impegnato da diversi anni nella ricerca di soluzioni per affrontare le sfide climatiche di domani”.
Di qui, la collaborazione con Sun’Agri che, specializzata in agrivoltaismo, supporta la cooperativa nella realizzazione di un impianto agrivoltaico di ultima generazione in un impianto di pere.
Gli obiettivi, come chiarito, sono molteplici: proteggere la coltura dai rischi climatici, ottimizzare la qualità della produzione agricola e sviluppare pere resilienti.
Nello specifico, l’impianto è costruito con “tende solari mobili” situate a circa 5 metri dal suolo, altezza sufficiente per consentire il passaggio delle macchine agricole e una ventilazione ottimale delle piante. Come spiegato, queste tende – grazie a sofisticati algoritmi – vengono indirizzate automaticamente in funzione della luce solare e dei punti d’ombra, in modo da rispondere correttamente alle esigenze della coltura a seconda del suo stato vegeto-produttivo.
L’installazione pilota si estende su una superficie di 2,7 ettari, di cui 2,3 protetti da strutture agrivoltaiche e 0,4 da zone di controllo. E presto renderà possibile una produzione complessiva di un centinaio di tonnellate di pere etichettate HVE (acronimo di “alto valore ambientale” certificazione francese relativa alla sostenibilità delle produzioni), oltre alla produzione di 1,77 MWp di elettricità solare, l’equivalente cioè del consumo annuo di 550 famiglie.
Nel complesso, secondo i dati forniti da Sun’Agri, grazie all’innovativo meccanismo è possibile ridurre le temperature estreme nel frutteto e di conseguenza anche le necessità irrigue.
Inoltre, permette di limitare i fenomeni derivanti da stress termici, senza incidere sulla capacità produttiva del pereto che, al contrario, dovrebbe beneficiare di un incremento di produttività.
“Con questo nuovo dispositivo agrivoltaico, vogliamo offrire uno strumento agronomico intelligente agli agricoltori più colpiti dai cambiamenti climatici – racconta Antoine Nogier, presidente e fondatore di Sun’Agri – e mostrare a tutti che esistono oggi soluzioni responsabili, tecnologicamente mature ed economicamente vantaggiose per essere all’altezza di queste problematiche”.
Ilaria De Marinis
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