La fragola (Fragaria x ananassa), considerata un falso frutto, è una delle protagoniste indiscusse sulle nostre tavole durante la stagione primaverile-estiva, anche per via delle sue proprietà nutraceutiche. Tuttavia, a differenza di altri frutti e ortaggi come ciliegie, angurie o pesche che troviamo nello stesso periodo, la produzione nazionale di fragole può essere estesa per tutto l’anno grazie all’introduzione di varietà rifiorenti e all’adozione di tecniche colturali avanzate. Questo risultato non solo soddisfa le esigenze dei consumatori, ma offre anche notevoli vantaggi ai produttori, permettendo una gestione più efficiente delle risorse agricole e una maggiore stabilità economica.

Che cosa sono le fragole rifiorenti e come si differenziano dalle varietà unifere?

Le fragole rifiorenti, dette anche neutrodiurne, sono capaci di produrre fiori indipendentemente dal numero di ore di luce giornaliere. Questo significa che, a differenza delle varietà unifere, possono fiorire e fruttificare in modo continuo durante la stagione di crescita. L’unico fattore limitante per la loro fioritura è rappresentato dalle temperature. Se queste superano i 30°C e non c’è un adeguato sbalzo termico tra giorno e notte, le piante tendono a entrare in fase vegetativa, riducendo la qualità della produzione o azzerandola del tutto.

Le varietà unifere, o brevidiurne, invece, dipendono sia dal fotoperiodo (numero di ore di luce giornaliere) sia dal termoperiodo (variazione di temperatura tra giorno e notte). Per queste varietà, la fioritura avviene solo quando le ore di luce giornaliere sono meno di 12 e le temperature sono comprese tra i 13°C notturni e i 25°C diurni. Questo processo di solito inizia a settembre, permettendo la produzione dei frutti nei mesi primaverili, da aprile a giugno.

Alla base dello sviluppo delle varietà rifiorenti o neutrodiurne c’è la scoperta del gene “day neutral flowering“, sul quale ancora oggi si basano i progetti di breeding.

Il gene “day neutral flowering” conferisce alle piante la capacità di fiorire indipendentemente dalla durata del giorno. Questo gene fu scoperto agli inizi degli anni ‘50 dal genetista Albert F. Blakeslee in un ecotipo selvatico negli Stati Uniti. Sebbene questo ecotipo fosse in grado di produrre gemme a fiore durante il periodo estivo, le fragole che produceva erano molto piccole e di qualità merceologica trascurabile rispetto alle varietà coltivate. Per ovviare a questo problema, fu avviato un processo di incroci e selezioni che con il tempo hanno permesso di trasferire il carattere di indifferenza al fotoperiodo del genotipo selvatico a varietà con caratteristiche commerciali interessanti. Grazie a questi sforzi, sono state sviluppate nuove varietà di fragole che possono produrre frutti con ottime caratteristiche quali-quantitative, oltre a farlo in modo continuativo durante la stagione di crescita. Questo ha permesso di estendere significativamente il periodo di disponibilità delle fragole sul mercato.

Tra le varietà rifiorenti più performanti oggi disponibili per gli agricoltori spiccano le cultivar Murano e Portola.

Fragole cultivar Portola

La cultivar Murano si distingue per le sue piante molto vigorose e altamente produttive, grazie alla loro elevata capacità rifiorente. I frutti di questa cultivar sono di grossa pezzatura, di colore rosso chiaro e hanno una forma conica e regolare. Queste fragole risultano molto brillanti anche dopo la conservazione frigorifera. Essendo una varietà rifiorente, Murano si adatta bene alla piantagione primaverile, producendo frutti nei mesi estivi e autunnali. La cultivar Portola, pur presentando caratteristiche molto simili a Murano, si distingue per un maggiore fabbisogno in freddo. Tuttavia, produce frutti con un elevato grado zuccherino (°brix) e un’eccellente shelf-life, rendendola una scelta ideale per una produzione costante e di qualità.

Le fragole rifiorenti offrono numerosi vantaggi ai produttori, tra cui una produzione continuativa, un’ottima qualità dei frutti e una grande flessibilità nella gestione delle colture. Tuttavia, per massimizzare i benefici di queste varietà, è essenziale monitorare attentamente le condizioni climatiche e adottare pratiche colturali adeguate, ad esempio, implementando tecniche di raffreddamento e ombreggiamento per mantenere le piante in uno stato produttivo ottimale durante i mesi più caldi.

Donato Liberto
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