Con oltre 200 partecipanti e iscritti, l’Olive Exhibition ha posto l’accento su molteplici temi: dall’uso del digestato come fertilizzante al controllo della mosca dell’olivo, dalla sperimentazione in campo alle soluzioni proposte dalle aziende produttrici di fitofarmaci.
Dopo i saluti e l’introduzione di rito, l’evento è entrato nel vivo. Il primo a prendere la parola è stato proprio il padrone di casa, Savino Agresti che – sottolineando l’importanza di occasioni di incontro come questa – ha quindi presentato la sua realtà aziendale e la visione che da sempre la contraddistingue. Con il motto “Dalla terra alla terra”, Agresti ha infatti introdotto i partecipanti all’innovativa esperienza dell’uso del digestato come fertilizzante per le piante. Lungo questa direzione si è inserito anche l’intervento a cura di Francesco Loprieno, agronomo dell’azienda Agresti. Entrando nel merito del lavoro di ricerca condotto in azienda, l’esperto ha illustrato i vantaggi ottenuti dall’impiego di questo sottoprodotto ottenuto dalla sansa di olive in termini di sostenibilità ambientale ed economia circolare, oltre che di risposte positive delle piante in condizioni di stress. Accanto a questo, l’agronomo ha sottolineato i benefici che l’uso del digestato favorisce in termini di risparmio idrico, specialmente in un’azienda estesa come quella della famiglia Agresti, oggi sempre più orientata verso la subirrigazione.Terminato l’intermezzo dedicato alle prime due relazioni aziendali, la Olive Exhibition è tornata a porre l’accento sul digestato.
E l’ha fatto con il professore Salvatore Camposeo, Ordinario di Arboricoltura generale presso l’Università di Bari, che nel corso del suo intervento ha spiegato al pubblico la sperimentazione condotta proprio nell’azienda agricola ospitante su olivo, ma anche su vite da vino. Un lavoro della durata di due anni che, nato con l’obiettivo di verificare la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante, ha poi portato a risultati inaspettati e della portata innovativa. Per quanto riguarda l’olivo, in modo particolare, si è osservato un aumento sia dei volumi, che della qualità dell’olio estratto. A tal proposito, la ricerca ha inoltre mostrato come l’impiego del digestato come fertilizzante abbia determinato un aumento del contenuto dell’acido oleico e al contempo un calo dei polifenoli. Due fattori dalle ricadute positive anche perché consentono all’olio in questione di fregiarsi dei claim salutistici. Non solo: come sottolineato dall’esperto, lo studio ha permesso di valutare l’uso del digestato sia liquido che solido, quest’ultimo rivelatosi vantaggioso anche contro i nemici tellurici dell’olivo. In ultimo, come già anticipato dal dott. Loprieno, la ricerca ha confermato un impatto ambientale nullo e una contenuta impronta carbonica.Tra domande, curiosità e riflessioni, la Olive Exhibition è poi proseguita con l’intervento a cura dell’agronomo e fitoiatra Antonio Guario.
Un intervento che, partendo dall’analisi di tutti i mezzi oggi a disposizione per il controllo e la difesa della mosca dell’olivo, ha offerto una panoramica sull’attuale situazione in campo. Volgendo alle conclusioni, l’esperto ha inoltre ribadito l’importanza della ricerca e dell’innovazione che, proprio nell’ambito dell’olivicoltura, ha permesso di mettere a punto un sistema di confusione sessuale per la tignola. Il primo lavoro tutto italiano, che oltre a rappresentare un passo importante per il comparto, si suggerisce quale pretesto ideale per un nuovo appuntamento in campo.Come di consueto, accanto alla parte tecnico-scientifica, non è mancata quella destinata alle relazioni a cura dei referenti delle aziende partner della Olive Exhibition.
Nell’ordine hanno parlato:
- Andreas Storti di Abomin – “Nutrire le piante in modo rivoluzionario”;
- Carmine Luciani di UPL – “La protezione dell’olivo per UPL”;
- Giuseppe Depinto di Corteva con “L’innovazione di Corteva per l’olivicoltura”;
- Domenico Labriola di Diachem con “La sostenibilità in olivicoltura: tra presente e futuro”;
- Vincenzo Coscia di FMC – “Exirel® Bait: efficacia e sostenibilità nella lotta alla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae)”;
- Gianluca Scarcia di Sipcam – “Strategie di controllo delle avversità dell’olivo”.
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L’evento si è quindi concluso con la foto di rito e un buffet arricchito da bruschette insaporite con l’olio d’oliva offerte dalla famiglia Agresti.
Insomma, la conclusione perfetta per il viaggio nell’innovazione in agricoltura targato Fruit Communication e Doctor Farmer che, avviato a maggio con la Cherry Exhibition, ha fatto tappa in lungo e in largo per le aziende agricole italiane alla volta delle colture più disparate. Il tutto con un solo obiettivo: favorire la condivisione delle esperienze e offrire la possibilità di un confronto diretto tra tutti i protagonisti di questo composito palcoscenico che è l’agricoltura.
Ilaria De Marinis
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