Allerta rossa in Emilia: situazione critica

In tutta l’Emilia-Romagna la situazione è preoccupante e ora il conto agricolo delle inondazioni supera i 200 milioni di euro

da uvadatavoladmin
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Tra fiumi in piena e il pericolo di frane, la situazione meteo in Emilia Romagna continua a rimanere critica. È ormai dalla sera di lunedì 15 maggio che gran parte della Regione è in allerta rossa, prolungata fino ad oggi, 17 maggio, su diverse zone.
L’ondata di maltempo che da giorni interessa l’Italia, a causa del ciclone di aria fredda “Minerva” proveniente dalla Tunisia, non si attenua e interesserà la penisola almeno fino alla fine della settimana. In Emilia Romagna, in particolare, continua la situazione di emergenza, con una nuova allerta rossa per rischio idraulico e idrogeologico sulle zone della montagna, della collina e della pianura romagnola, così come la collina bolognese.

In tutta l’Emilia-Romagna la situazione è preoccupante: le stazioni di rilevamento di 10 fiumi (Idice, Samoggia, Savio, Marzeno, Voltre, Marecchia, Pisciatello, Ausa, Uso e Montone) hanno superato il livello 3 della soglia idrometrica. Sul Voltre, affluente del Ronco, è stato ad esempio superato il livello idrometrico massimo mai raggiunto nell’arco degli ultimi 20 anni, con l’onda di piena che ha toccato i 2,46 metri. L’attenzione, però, è alta anche nelle Marche, dove preoccupa la situazione di Senigallia e del fiume Misa e si riscontrano allagamenti a causa di alcune esondazioni sparse del torrente Genica.

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Per quanto riguarda l’agricoltura, secondo Coldiretti, i danni già riportati dalle aziende agricole e dalle infrastrutture in Emilia-Romagna si attestano attorno ai 300 milioni di euro.

Come già accaduto nelle scorse settimane, sott’acqua sono finiti migliaia di ettari di terreno utilizzati per le coltivazioni di susine, pere, mele, kiwi, cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione e infrastrutture.
“Abbiamo un livello di precipitazioni di cui stiamo facendo una analisi storica puntuale, non rinveniamo un’accumulata di questo genere nel corso di 15 giorni probabilmente dal 1930-32“, ha detto la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo. “Entro la mezzanotte – ha aggiunto – è probabile che si arrivi” anche a 130 millimetri di acqua caduti in 24 ore, che incrementano il dissesto in Appennino e si aggiungono alle mareggiate in corso”.

Intanto, il presidente Ettore Prandini ha esposto la situazione al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. “Chiediamo al Governo un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che hanno subito danni dagli eventi metereologici indicati” – scrive Prandini. “È in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono. È stato utile il primo intervento emergenziale deliberato tempestivamente dal Governo, a poche ore dai fatti. Ora, stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti”.

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Sulla questione si è espresso anche il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha portato all’attenzione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, la situazione dell’Emilia Romagna.

“L’ondata di maltempo – ha detto – richiede interventi straordinari. Non si tratta di una questione che riguarda esclusivamente l’Emilia Romagna, ma ci pone di fronte alla necessità di attuare interventi urgenti per ristorare i danni e per evitare che i cambiamenti climatici in atto compromettano ulteriormente la produttività delle aziende agricole e l’economia di interi territori”.

Analogamente, Marcello Bonvicini, presidente regionale di Confagricoltura, abbracciando la linea della Regione e del governatore Bonaccini, auspica “un decreto-legge speciale per dare pieno sostegno alla popolazione e alle imprese, rischiamo di perdere un patrimonio agricolo unico, in pianura e nell’alta collina”. L’associazione stima infatti fino a 6.000 euro di danni a ettaro per i seminativi (grano, orzo, mais, soia, girasole, erba medica, colture orticole e sementiere) e 32mila euro a ettaro per frutteti, vigneti e oliveti, inclusi raccolti persi e costo dei reimpianti. Il calcolo, però, come precisato, non considera le ripercussioni su scorte, strutture, macchinari e neanche le anticipazioni di liquidità finalizzate a far ripartire l’attività. Nè tanto meno la sospensione delle operazioni colturali, tra cui i trapianti del pomodoro da industria, l’impossibilità a effettuare i trattamenti fitosanitari che aumenterà il rischio di fitopatie.

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“Da due settimane – denuncia la sezione regionale di Confagricoltura – l’Emilia-Romagna è travolta da piogge, grandine e inondazioni, con pesanti ricadute sull’agricoltura e sugli ecosistemi più produttivi. La situazione sta peggiorando di ora in ora e porterà a nuove criticità idrauliche e idrogeologiche”.

Solo nella Bassa Romagna, in provincia di Ravenna, il conto agricolo delle inondazioni supera i 200 milioni di euro. Sono finiti sott’acqua e sono ancora coperti da uno strato di limo, argilla e sabbia, circa 1.800 ettari a Conselice e 1.500 ettari a Villanova e Boncellino di Bagnacavallo. L’ondata di fango ha invaso i frutteti (peschi, albicocchi, susini e peri), le vigne del Trebbiano e quelle del tipico Bursòn come pure il distretto delle colture da seme.
Incalcolabili, al momento, anche i danni provocati dalle frane in montagna e in collina. Servono centinaia di migliaia di euro ad azienda per il ripristino e la messa in sicurezza nei comuni martoriati dai dissesti. Si tratta di oltre mille ettari coltivati nel territorio che si estende dalla Romagna Faentina (Faenza, Castel Bolognese, Solarolo, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme), a Modigliana, Dovadola e Predappio (FC), un’area prevalentemente frutticola, vitivinicola e olivicola. Si registrano smottamenti in Appennino anche nelle province di Modena, Bologna e Imola, nella valle del Santerno.

“La realtà ha superato le peggiori previsioni, la realtà è davvero drammatica in molte zone dell’Emilia-Romagna” – ha infine commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini attraverso un messaggio diffuso sui social.

 

Ilaria De Marinis
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