Castagne in Puglia: novità per la campagna 2022

Stando ai dati di Coldiretti Puglia, per la campagna 2022 di castagne in Puglia, soprattutto sul Gargano, si stima un incremento produttivo del 15%

da Silvia Seripierri
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Con l’arrivo dell’autunno tornano a far da padrone le castagne, simbolo della stagione che segue le calde giornate estive e che prepara al frizzante freddo invernale. E tra tutte, spicca la produzione di castagne in Puglia.

Sul territorio italiano la produzione di castagne interessa da Nord a Sud diverse regioni, tra cui spiccano per volumi produttivi Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sardegna. Seppur con volumi ridotti, spicca al Sud la produzione di castagne pugliesi, dove interessanti novità sembrano giungere per questa campagna 2022

In Puglia le zone maggiormente vocate alla produzione di castagne sono il Gargano, tra Vico del Gargano, Carpino, Ischitella e Cagnano, il basso Salento tra Supersano e Alessano e l’areale dei Paduli sulla Murgia. In particolare, nelle zone produttive del Gargano, l’estate particolarmente calda e siccitosa, seguita da eventi piovosi torrenziali, ha favorito i presupposti per un’ottima annata. 

Stando a quanto riportato da Coldiretti Puglia, per la campagna 2022 di castagne in Puglia si stima un incremento produttivo del 15%.

I dati del monitoraggio condotto dall’associazione parlano chiaro e mostrano la possibilità di raggiungere volumi produttivi superiori ai 9,000 quintali e di ottima qualità.

Si tratta di un ritorno tanto atteso in Puglia, dove la produzione delle castagne è minacciata da due principali parassiti: il cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus) e il Phytophthora cambivora, agente causale del mal dell’inchiostro.

castagne in puglia

Dryocosmus kuriphilus.

Nel caso di Dryocosmus kuriphilus si tratta di un imenottero appartenente alla famiglia Cynipidae. Originario della Cina, questo si è diffuso dapprima in Giappone, Corea e USA e successivamente nel 2002 in Europa, in Piemonte. Da qui l’insetto ha preso piede in tutta Italia, minacciando le produzioni di castagne. D. kuriphilus è considerato l’insetto più nocivo per il castagno a livello mondiale e causa sulle piante infestate un repentino deperimento. Deperimento che – a sua volta – è conseguenza del mancato o ridotto sviluppo dei germogli di gemme che, in primavera, a causa della presenza di larve di cinipide nei tessuti meristematici, si evolvono in galle. Nel caso, invece, del mal dell’inchiostro, l’agente patogeno è Phytophthora cambivora, fungo appartenente alla classe degli Oomycetes, che provoca danni visibili sul legno quali macchie necrotiche con la caratteristica forma a “lingua di fuoco”. Il fungo è poi responsabile del marciume delle radici e delle necrosi corticali, con conseguente deperimento della chioma. 

A tal riguardo, secondo Coldiretti Puglia, “lontani dai due principali agenti di deperimento del castagno grazie all’uso dei corretti mezzi preventivi e curativi, la campagna 2022 si stima ancora lontana dai fasti produttivi del passato. Basti pensare al 1911, quando la produzione italiana di castagne ammontava a ben 829 milioni di chili”.

Quello su cui si dovrebbe puntare oggi – aggiunge Coldiretti – è una valorizzazione del prodotto italiano. Il verificarsi di cambiamenti climatici e di condizioni anomale è fonte di un probabile incremento produttivo per le castagne, a fronte del quale è necessario dare il giusto valore al prodotto, ricorrendo in primis alla gestione dei controlli sul prodotto straniero. È quindi sia diritto che dovere dei produttori preoccuparsi che il proprio prodotto di qualità sia riconosciuto come tale. 

Intanto, il potenziale incremento produttivo di castagne in Puglia, anche grazie a condizioni climatiche ottimali, sembra aprire nuove possibilità per gli imprenditori agricoli che desiderano diversificare le proprie produzioni. A questo, però, come ribadito da Coldiretti, si deve affiancare l’interesse a riconoscere e valorizzare il made in Italy del prodotto da parte di tutto il sistema-filiera.

 

Silvia Seripierri

© fruitjournal.com

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