Piccoli frutti: crescita al Sud

Al Sud aumentano i consumi e gli ettari di superficie investiti con piccoli frutti, quali mirtilli, more e lamponi

da Redazione FruitJournal.com
piccoli frutti aumento superfici

Aumentano i consumi dei piccoli frutti e piccoli frutti rossi in Italia e gli ettari di superficie investiti: la produzione si concentra al Nord, ma importanti segnali di crescita si registrano anche al Sud, dove crescono impianti di mirtilli, more e lamponi.

Il trend di crescita di frutti piccoli ha investito tutta la Penisola e, sebbene la produzione sia ancora prevalentemente legata agli areali settentrionali, una buona accelerata si è registrata anche al Sud.

Qui, infatti, nell’ultimo biennio, per la coltivazione piccoli frutti e in particolare di mirtillo sono stati raggiunti quasi i 100 ettari.

A fare una panoramica del contesto produttivo in termini di superfici e investimenti strategici dedicati, è intervenuto nell’ambito dell’Italian Berry Day – nel corso della seconda giornata del Macfrut di Rimini – Tomas Bosi di CSO Italy.

“L’aggiornamento della stima degli areali al 2021 conferma il trend di ampliamento in atto da diversi anni in più regioni. A livello complessivo, si parla di poco meno di 2.200 ettari, con una crescita del 10% in un solo anno. E appena tre anni fa tali superfici erano meno di 1.700 ettari. Dunque la tendenza all’incremento in atto è molto evidente”, ha affermato Bosi.
Tra tutte le specie di piccoli frutti, i mirtilli – come ha precisato l’esponente di CSO Italy – sono quelli più diffusi e si attestano su quasi 1.400 ettari (+9% sul 2020). Seguono i lamponi che sono saliti a circa 400 ettari (+12%) e, più distanziate ma in ascesa, le more con poco più di 200 ettari dedicati. Infine ci sono i ribes con circa 180 ettari”.

frutti piccoli

“Al di là della variazione rispetto alla scorsa annata, va detto che l’estensione produttiva abbraccia tutte le specie”, ha spiegato Bosi.

In primis i mirtilli. Si tratta di una produzione ancora prevalentemente legata alle regioni del Nord, che detengono il 90% degli impianti nazionali, ma che evidenzia segnali di crescita anche al Sud. Qui, infatti, grazie a una buona accelerata registrata nell’ultimo biennio, sono stati raggiunti quasi i 100 ettari. Stessa curva di crescita per i lamponi, per i quali si riscontra un incremento produttivo soprattutto nel Meridione. Al contrario, nel Settentrione i dati restano grosso modo stabili, soprattutto nelle principali Regioni di produzione (Trentino Alto Adige, Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna).
Trentino e Veneto si contendono il primato in termini di superfici di more. Anche per questa specie, però, l’interesse cresce un po’ ovunque lungo la Penisola – compreso l’estremo Sud. Concludendo, Bosi ha confermato l’elevato interesse verso la produzione di piccoli frutti da parte dei produttori di tutta la Penisola.

Complessivamente, il comparto dei piccoli frutti rappresenta un segmento che continua a mostrare importanti segnali di crescita.

Basti pensare che in soli cinque anni, in Italia, i consumi dei frutti piccoli (escluso il fuori casa) sono saliti dalle 5.900 tonnellate circa del 2016 alle 9.700 t del 2020 (+64%). E nel primo semestre 2021 si è registrata un’ulteriore crescita, con un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’interesse del mercato retail è confermato anche dalla crescita delle importazioni negli anni. Nel 2020 sono entrate nel nostro Paese circa 17.400 tonnellate di piccoli frutti, soprattutto mirtilli e lamponi da Spagna e Cile, a fronte di circa 13 mila tonnellate del 2016.

Davanti a tale scenario, risulta dunque naturale l’aumento di attenzione nei confronti di queste produzioni anche da parte degli operatori nostrani.

 

Ilaria De Marinis
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