Dopo alcune segnalazioni pervenute alla sede di Lecce del Servizio fitosanitario della Regione Puglia, è arrivata la conferma della presenza per la prima volta in Italia di infestazioni di un insetto defogliatore del mandorlo (Arge scita).
Già segnalato in diversi Paesi europei (Armenia, Bulgaria, Cipro, Grecia continentale e isola di Creta, Russia) e medio-orientali (Giordania, Iran, Libano, Siria, Turchia e Turkmenistan), Arge scita è un insetto di cui non si sa ancora molto.
In particolare, ben poco si conosce della biologia e dell’impatto delle infestazioni soprattutto su specie coltivate come il mandorlo.
Di qui il lavoro condotto da un gruppo di ricerca costituito da Vincenzo Cavalieri, Maria Saponari e Donato Boscia del Cnr – Istituto per la protezione sostenibile delle piante, Angelo G. Delle Donne del Servizio fitosanitario della Regione Puglia, Mauro Carrieri e Crescenza Dongiovanni del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo (Ba), che – a seguito delle segnalazioni – ha indagato su questa nuova infestazione.
Come riportato nell’articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Phytoparasitica” e realizzato dal team di ricercatori, l’indagine ha interessato la penisola salentina della Puglia. Nello specifico, il lavoro ha coinvolto tutta la provincia di Lecce (60 località, in 41 delle quali è stato trovato l’insetto defogliatore) e parte delle province di Brindisi e Taranto (30 località, in nessuna delle quali è stato trovato tale insetto).
Le infestazioni di Arge scita sono state registrate per la prima volta in Italia nell’estate 2022, a seguito di segnalazioni pervenute alla sede di Lecce del Servizio fitosanitario della Regione Puglia. Fortunatamente, i mandorli in questione sono soprattutto a mandorli isolati, presenti in giardini, aree incolte o sui bordi delle strade o consociati con olivi o altre piante. La presenza dell’insetto, dunque, al momento non si segnala nei limitati mandorleti produttivi presenti sul territorio.
Arge scita: un potenziale fitofago emergente per il mandorlo?
Stando a quanto riportato, gli alberi gravemente infestati mostravano un aspetto defogliato, con la lamina dell’intero fogliame completamente consumata. Intatti, invece, sono rimasti la nervatura centrale e i piccioli. La presenza di A. scita sugli alberi infestati è stata confermata dalla caratterizzazione molecolare e morfologica effettuata sia su larve a diversi stadi che su adulti. Secondo gli esperti, la contemporanea presenza sugli alberi infestati di uova, larve di età diverse, bozzoli e adulti suggerisce che molto probabilmente questa sega nelle condizioni ambientali pugliesi si comporti come una specie multivoltina, capace cioè di compiere più cicli produttivi.
Come anticipato, ulteriori indagini e sondaggi sono tuttavia necessari per valutare il ciclo vitale e l’areale ospite. Oltre che per capire se questo fitofago può rappresentare una seria minaccia nelle aree di coltivazione del mandorlo, come quelle dell’Italia centro-meridionale.
Ilaria De Marinis
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