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Ogni anno, tra maggio e giugno, nel cuore della Puglia le ciliegie tornano a essere protagoniste. Che si tratti di un dramma o una commedia lo si può immaginare già dalla fioritura, quando produttori e tecnici lanciano le previsioni. E non a torto, quest’anno, la stagione delle ciliegie – come preannunciato – è iniziata con il freno tirato. A incidere volumi ridotti, piogge inattese e un mercato complesso.
“La campagna 2025 è partita da circa venti giorni, ma con quantità molto basse. Possiamo dire che il mercato non è ancora realmente partito” – racconta ai nostri microfoni Alessandro Nisi, responsabile commerciale della Di Palma Food, azienda specializzata nella commercializzazione di ciliegie e uva da tavola.
Stagione delle ciliegie 2025: una corsa a ostacoli
“C’è una vera e propria corsa tra gli operatori commerciali per assicurarsi i produttori. Ma è difficile far quadrare i conti – spiega Nisi – i costi in campagna sono altissimi, e questo incide pesantemente anche sul prezzo finale. Il risultato? Ciliegie carissime al consumo, con il rischio concreto che la domanda non decolli”.
E non è solo una questione di numeri. Le ciliegie, come molti prodotti ortofrutticoli freschi, hanno una finestra commerciale brevissima. Se la stagione parte male, è difficile recuperare. “Il prodotto c’è, ma è poco e in parte danneggiato. Le piogge di pochi giorni fa hanno peggiorato ulteriormente la qualità. Quando il clima non collabora, la filiera intera entra in affanno”.
Il meteo non ha aiutato
Le piogge arrivate fuori stagione sono solo l’ultima complicazione di una primavera altalenante. “Già durante l’inverno e le prime settimane di primavera, le gelate e il freddo anomalo avevano ridotto la produzione. Le piogge dei giorni scorsi hanno fatto il resto. E il cracking si è fatto vedere in modo particolare sulle varietà più precoci, come Giorgia”.
La varietà Ferrovia, tra le più apprezzate e iconiche del territorio, è per ora meno colpita dal punto di vista qualitativo. Ma le quantità restano limitate. “La ciliegia Ferrovia dovrebbe mantenere uno standard abbastanza alto, ma anche qui i volumi da aspettarsi sono bassi . Il che significa che non potrà bilanciare il resto della campagna”.
Coperture: una marcia in più?
Una delle novità più importanti nel comparto delle ciliegie – spesso ancora poco strutturato in Puglia – è l’adozione crescente delle coperture. “Soprattutto sulle varietà più precoci, gli impianti coperti iniziano a fare la differenza”, spiega Nisi. “Ho visto personalmente la differenza su Grace Star: frutti più sani, meno danneggiati. I sistemi di copertura hanno protetto le piante dalle ultime piogge. Non sono ancora diffusissimi, ma si stanno facendo strada, e in annate come questa si nota davvero l’impatto”.
Stagione delle ciliegie: prezzi alti, ma non per tutti
Sul fronte dei prezzi, la situazione è variegata. I valori all’origine sono molto alti, e questo si riflette su tutta la filiera: “Bigarreau intorno ai 4 euro al chilo, Giorgia e Grace Star tra i 5 e i 6, Ferrovia tra 7 e 8 euro. Sono quotazioni abbastanza nella norma. Ma attenzione: non tutto il prodotto ha la stessa resa commerciale. Ci sono calibri più piccoli, magari di seconda scelta, che finiscono sul mercato a un prezzo teoricamente più accessibile, ma comunque elevato per molte famiglie”.
A riguardo, l’esperto avverte: “Il rischio è che il consumo rallenti, perché il prodotto diventa poco competitivo per il cliente medio. È fondamentale trovare un equilibrio tra la giusta remunerazione per i produttori e un prezzo che consenta al consumatore di continuare a comprare. Anche un semplice cestino da mezzo chilo può diventare un acquisto fuori budget”.
E ora?
La campagna è ancora in fase interlocutoria e la valutazione complessiva potrà essere formulata solo a fine raccolta. Le prospettive, tuttavia, restano complesse: “Non ci sono i presupposti per un’annata da volumi significativi, ma è ancora presto per tirare le somme”. La speranza è che le condizioni climatiche favoriscano questa seconda parte della stagione, garantendo agli attori della filiera la giusta remunerazione e al consumatore un prodotto di alta qualità.
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Ilaria De Marinis
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