Xylella fastidiosa, identificati nuovi casi in Spagna

Il batterio è presente su alcuni arbusti, non è stato ancora riscontrato su nessun ulivo. Il caso arriva dalla provincia di Cáceres, nella Comunità autonoma dell'Estremadura

da uvadatavoladmin
xylella fastidiosa

Non si ferma la diffusione di Xylella fastidiosa all’interno del bacino del Mediterraneo. L’ultimo caso è quello della Spagna, precisamente nella Comunità Autonoma dell’Estremadura il cui Governo, nei giorni scorsi, ha dichiarato l’esistenza di un focolaio. Nella terza Regione spagnola produttrice di olio d’oliva la paura per una possibile diffusione del batterio tra gli ulivi ha fatto scattare subito l’allarme.

È stata riscontrata la presenza di Xylella fastidiosa subspecie fastidiosa in piccoli arbusti cespugliosi, in particolare su due specie di cisti, due specie di citisi e una specie di lavanda nella regione collinare di Valencia de Alcàntara, nella provincia di Cáceres.

Non sono stati riscontrati al momento ulivi infetti, anche se il Governo della Comunità Autonoma ha subito dichiarato “di pubblica utilità” la lotta al batterio. Inoltre, nei giorni scorsi, ha approvato il Piano d’azione per attuare gli interventi necessari, a partire dall’eradicazione delle piante infette e la delimitazione delle aree. 

Il piano d’emergenza del Ministero dell’Agricoltura nell’Estremadura sarà in vigore almeno per i prossimi quattro anni.

Come da prassi, attorno a ogni campione positivo a X. fastidiosa saranno delimitate due zone, la prima di 50 metri e la seconda con un raggio di 2,5 chilometri. Nella zona attorno alla pianta infetta saranno messe in piedi le strategie di contenimento con l’eradicazione non solo delle specie infette, ma anche di quelle sensibili al batterio. Nella seconda, la zona cuscinetto, saranno programmi interventi di prevenzione e di monitoraggio.

xylella fastidiosa

Le autorità fitosanitarie avevano già attuato, a partire dallo scorso maggio, una serie di misure per il monitoraggio del batterio all’interno di alcune zone della provincia di Cáceres, negli areali al confine con il Portogallo. Ma è dal 2014 che, a livello governativo nella Comunità autonoma, è stato portato avanti un programma di ricerca, campionamento e analisi delle piante ospiti di Xylella, senza però averne riscontrato mai la presenza. 

Il caso dell’Estremadura conferma ancora una volta come il batterio, inserito tra i principali patogeni da quarantena nell’Unione Europea, non colpisca esclusivamente gli ulivi, ma anche altre specie arboree.

La penisola iberica non è nuova all’arrivo di Xylella sui suoi areali.

A febbraio di quest’anno sono stati identificati sette focolai di X.fastidiosa subspecie pauca su sei olivastri e un oleandro nel Comune di Sencelles, a Maiorca, sulle Isole Baleari. Nel 2023, negli areali a nord della città di Porto, fu riscontrata la subspecie multiplex. Sempre in Portogallo, nel 2019, fu individuata la presenza della subspecie fastidiosa. Al momento in Spagna, stando ai dati forniti dalla Rete andalusa di allerta e informazione fitosanitaria, sono presenti due focolai ancora attivi. Quello presente sulle Isole Baleari e quello negli areali di Alicante.

L’ennesimo ritrovamento del batterio in Spagna e nel bacino del Mediterraneo arriva a quindici anni dalla prima scoperta di Xylella in Salento e dopo 21 milioni di ulivi infetti. 

Non a caso l’Estremadura è corsa subito ai ripari con il piano di monitoraggio e contenimento ancor prima che il batterio potesse intaccare la distesa di ulivi presenti. La Comunità autonoma, nella scorsa stagione, ha raggiunto una produzione di circa 69mila tonnellate di olio d’oliva, di cui 8.220 tonnellate prodotte soltanto negli areali di Cáceres e la restante parte nella provincia settentrionale di Badajoz. Numeri importanti che giustificano le misure urgenti del Governo per contrastare ancora una volta le conseguenze della diffusione del batterio. 

Silvio Detoma
© fruitjournal.com

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