Fragole in inverno: il ruolo della genetica

A fronte di superfici e consumi in aumento, sempre più interesse suscita per i produttori il rinnovamento varietale per la produzione di fragole anche in inverno

da Redazione FruitJournal.com
fragole in inverno

Nel contesto agricolo italiano, la coltivazione della fragola riveste un ruolo cruciale. Secondo le ultime stime del Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO), nel nostro Paese, ad oggi, sono circa 4.100 gli ettari dedicati alla coltura. A trainare questa crescita il Sud Italia, in particolare Campania e Basilicata, che da sole costituiscono il 60% della produzione nazionale. A fronte di una crescente richiesta e maggiori consumi, però, sarà sempre più fondamentale riuscire a garantire una produzione continua durante l’anno e di alta qualità. In questo, un importante supporto sembra giungere oggi dalle tecniche di miglioramento genetico che, congiuntamente a una corretta gestione agronomica, potrebbero favorire interessanti sviluppi e garantire la produzione di fragole in inverno.

Per quanto riguarda la fragola, infatti, le tecniche di miglioramento genetico consentono di ottenere varietà con specifiche caratteristiche di resistenza alle malattie, maggiore durata di conservazione, migliore sapore e qualità, oltre che di maggiore adattabilità a diversi climi e terreni. Solo negli ultimi cinque anni, all’Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali (CPVO) sono state depositate più di duecento nuove varietà di fragola. E questo considerando solo l’Unione Europea; a livello mondiale, infatti, al momento sono attivi circa quaranta programmi di breeding.

Entrando nel merito della selezione varietale di piante che possano produrre fragole in inverno, è bene ricordare che la fragola è caratterizzata dalla presenza di due macro categorie varietali: le varietà unifere e le varietà rifiorenti.

Le varietà unifere, come suggerito dal nome stesso, sono caratterizzate da una sola fioritura in primavera che dà i suoi frutti da aprile a giugno. Queste fragole sono note per la loro abbondante resa durante un periodo specifico, offrendo raccolte concentrate e abbondanti in un breve lasso di tempo. Le varietà rifiorenti, invece, sono caratterizzate dalla capacità di produrre frutti in più cicli durante la stagione di crescita in quanto sono indifferenti al fotoperiodo. L’induzione delle gemme a fiore, indipendente dalla durata del giorno, permette quindi una distribuzione più prolungata della raccolta nel corso dell’anno, con alcuni tipi di fragole in grado di fiorire anche in periodi più freddi, consentendo così di disporre di prodotto anche durante l’inverno.

A tal proposito, un concetto di primaria importanza, nonché uno dei principali obiettivi dei breeder durante la fase di selezione varietale, è quello di rusticità. Ottenere colture più rustiche, infatti, significa avere a disposizione genotipi e fenotipi di piante che meglio resistono a temperature più basse e a patogeni fungini, solitamente più presenti nelle stagioni più umide. In tal senso, sono molteplici le varietà di recente introduzione che meglio rispondono al parametro della rusticità. Tra queste, le principali sono: Renewal*, fragola precoce a giorno corto; Leticia®, varietà tardiva ad alto fabbisogno di freddo, a giorno corto e tollerante a patogeni come oidio della fragola, Fusarium spp, antracnosi della fragola e Macrophomina phaseolina e Red Samantha, fragola a giorno corto, altamente produttiva e particolarmente adatta a terreni non sanificati.

fragole in inverno 1

Non solo genetica, bisogna intervenire anche sulle tecniche colturali

Oltre che alla sempre più spinta selezione varietale, essenziale per disporre di produzioni invernali di fragole, abbastanza impattante nel comparto risulta l’adozione di tecniche colturali aggiornate e programmate sin dalla produzione in vivaio. Le produzioni invernali, infatti, sono ottenute da piante fresche a cima radicata. Questa tipologia di pianta è utilizzata in alternativa a quella frigoconservata, soprattutto per le varietà più vigorose. Per produrre piante attraverso questa tecnica vengono prelevati gli apici degli stoloni e messi a radicare in contenitori di polistirolo, da cui si ottengono poi delle piante che verranno impiantate nei mesi di settembre-ottobre. La scelta di utilizzare questo metodo di produzione vivaistica è dovuta al fatto che le piante così ottenute maturano con anticipo rispetto alla pianta frigoconservata e presentano una maggiore scalarità nella fase di raccolta. Questa particolare tecnica vivaistica, associata a una selezione varietale specifica, consente di ampliare la produzione invernale rendendo la fragola un prodotto presente per tutto l’anno sul mercato europeo.

Se acutamente sfruttata, questa combinazione di un più ampio panorama varietale e tecniche colturali innovative permetterà di rispondere alle richieste del mercato, migliorare la sostenibilità e garantire la qualità del frutto non solo nel breve periodo, ma anche in prospettiva futura.

 

Donato Liberto
©fruitjournal.com

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