Con la circolare n. 1 del 21 marzo 2024, l’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia ha dato il via al Piano d’azione per contrastare la diffusione del vettore del batterio Xylella fastidiosa. Tra le misure fitosanitarie obbligatorie utili a ridurre la popolazione dell’insetto vettore del patogeno (Philaenus spumarius) sono comprese le operazioni superficiali del terreno come arature, fresature, erpicature e trinciature.
Scopo di tali operazioni di campo è rimuovere la vegetazione erbacea presente all’interno degli oliveti al fine di ridurre il più possibile le popolazioni giovanili del vettore. Queste, infatti, vivono in forma gregaria sulle piante erbacee spontanee nutrendosi di linfa e protette da una schiuma autoprodotta. Le neanidi di Xylella non volano e attendono di raggiungere lo stadio di sviluppo di adulti per eseguire lo sfarfallamento – da aprile a giugno – attraverso cui raggiungono la vegetazione arborea e rendono possibile la diffusione del batterio. Come confermato anche dal monitoraggio attivato dall’Osservatorio Fitosanitario, l’attuale andamento climatico ha anticipato il ciclo biologico di P. spumarius. In particolare, nei comuni con altitudine inferiore a 200 metri sul livello del mare, l’insetto è prossimo al raggiungimento del IV stadio giovanile che – insieme al V – rappresenta quelli più importanti per intervenire. Di qui l’importanza di eseguire le lavorazioni il prima possibile.
Secondo il Piano d’azione Xylella, le lavorazioni devono essere eseguite nell’area delimitata entro il 10 aprile, fatte salve eventuali condizioni meteorologiche che impediscano l’agibilità in campo.
Sono tenuti a mettere in atto le misure fitosanitarie obbligatorie, i proprietari o conduttori di terreni agricoli e i proprietari e gestori di superfici agricole non coltivate che si trovano nel perimetro dell’area delimitata. Alla luce del recente ritrovamento di X. fastidiosa subspecie fastidiosa in agro di Triggiano, l’area delimitata e sottoposta a tali obblighi comprende oggi 28 comuni, tra cui Triggiano, Bari, Noicattaro e Capurso.
Nelle aree in cui è difficile o impossibile l’accesso con i mezzi meccanici (per esempio per le elevate pendenze) si può intervenire con mezzi fisici (pirodiserbo o vapore) e, solo in casi d’impossibilità d’intervento con i mezzi citati, con appropriati trattamenti diserbanti privilegiando prodotti a basso impatto.
Per quanto attiene i terreni con colture erbacee in atto, in consociazione con olivo, le lavorazioni del terreno devono essere effettuate solo nell’area sottostante la pianta dell’olivo.
Le lavorazioni del terreno per il controllo della sputacchina non possono essere applicate all’interno di aree protette, aree in cui insiste la macchia mediterranea, giardini privati, boschi e pinete.
Il controllo del territorio, finalizzato alla verifica della corretta esecuzione delle misure fitosanitarie, viene realizzato dall’Osservatorio stesso, avvalendosi dei Carabinieri Forestali, anche con l’ausilio di rilievi aerofotogrammetrici effettuati nei periodi di esecuzione delle misure fitosanitarie obbligatorie.
Donato Liberto
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