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Prosegue il viaggio alla volta dell’agricoltura veneta. Un’anima fatta di tradizione, innovazione e prodotti d’eccellenza valorizzati dalle innumerevoli certificazioni di qualità.
Il Veneto è terra di eccellenze, di sapori autentici che raccontano una storia fatta di tradizione, fatica e amore per la propria terra. Qui, ogni prodotto certificato non è solo il risultato di un terreno fertile e di un clima favorevole, ma il simbolo di un sapere antico, tramandato di generazione in generazione. Dalle colline che si affacciano sul Lago di Garda nasce l‘Olio Garda DOP, un vero oro verde, delicato e fragrante, che accompagna e impreziosisce i piatti della cucina veneta. Accanto a lui, il pregiato Veneto DOP, espressione pura della sapienza olearia di questa regione.
Ma il Veneto non è solo olio, è anche terra florida di frutti e ortaggi, riconosciuti e protetti a livello europeo. Nel cuore della pianura, tra i solchi disegnati dalla fatica degli agricoltori, cresce l’Aglio Bianco Polesano DOP, dal profumo intenso e dalla lunga conservazione, mentre dai fertili campi di Bassano sboccia l’Asparago Bianco di Bassano DOP, tenero e raffinato. Le dolci montagne, invece, regalano il delizioso Marrone di San Zeno DOP, una castagna dalla polpa soda e dal sapore inconfondibile. Si continua poi con eccellenze IGP come l’Asparago Bianco di Cimadolmo, l’Asparago di Badoere, e la celebre Ciliegia di Marostica, rossa e brillante come un gioiello. Mentre le colline e le valli custodiscono tesori come l’Insalata di Lusia, i Marroni di Combai e i Marroni del Monfenera, prelibatezze che celebrano il legame tra uomo e natura. E come non citare il fiore all’occhiello della tavola veneta: il radicchio, nelle sue molteplici e pregiate varianti. Dal Radicchio Rosso di Treviso IGP, elegante e amarognolo, al Variegato di Castelfranco IGP, dalle sfumature delicate, fino al saporito Radicchio di Chioggia e al Radicchio di Verona.
Con i suoi prodotti certificati, il Veneto si fa così itinerario di gusto che parla di qualità, passione e identità. Qui, ogni sapore è un pezzo di storia, ogni raccolto è un atto d’amore per la propria terra.
- Leggi la prima parte qui: Agricoltura veneta: l’anima verde d’Italia
Tra le eccellenze vitivinicole del Veneto
In questa terra di vini, la tradizione agricola si fonde con l’eccellenza, dando vita a un patrimonio agroalimentare tra i più ricchi e variegati d’Italia, riconosciuto a livello internazionale attraverso le prestigiose Denominazioni di Origine.
Partiamo dalle DOCG che custodiscono il cuore di una produzione vinicola che ha saputo conquistare il mondo con eleganza e autenticità. Dall’intensità avvolgente dell’Amarone della Valpolicella DOCG, simbolo della laboriosità delle colline veronesi, fino al celebre Prosecco DOCG, ambasciatore frizzante della convivialità, prodotto tra Conegliano e Valdobbiadene o sulle colline di Asolo. E ancora, il Fior d’Arancio dei Colli Euganei DOCG incanta con i suoi profumi delicati, il Bagnoli Friularo DOCG narra la storia dei vitigni antichi, mentre il Bardolino Superiore DOCG rivela, sorso dopo sorso, la leggerezza della sponda veronese del Garda. Il Colli di Conegliano DOCG e il Lison DOCG si distinguono per la loro struttura elegante, mentre il Montello Rosso DOCG e il Piave Malanotte DOCG si impongono quali vini corposi, figli di terre generose.
Accanto a questo mosaico di gusto e dedizione agricola, trovano poi spazio le 29 DOC che impreziosiscono la regione. Dal classico Valpolicella e il suo Ripasso, ponte tra freschezza e profondità, ai profumati Soave e Soave Classico, passando per il Bianco di Custoza, il Garda DOC, i Colli Euganei e Berici, e i Lessini Durello, con le loro bollicine minerali. Non mancano denominazioni meno conosciute ma di rara autenticità come il Riviera del Brenta DOC, il Monti Lessini DOC o il Vicenza DOC.
A completare il quadro le IGT (Indicazione Geografica Tipica) venete, simbolo di una produzione più libera e sperimentale, ma non meno affascinante. Dai Colli Trevigiani all’Alto Livenza, dal Veneto Orientale al Marca Trevigiana, dalla suggestiva Vallagarina alle terre della Provincia di Verona, fino alla grande IGT Veneto e alla Trevenezie, che abbraccia l’intero Nord-Est italiano.
Insomma, il Veneto del vino è un viaggio emozionale, dove ogni sorso racconta un frammento di storia, un sogno coltivato tra i filari e il profumo inconfondibile della vendemmia.
Innovazione e radici: il futuro sostenibile dell’agricoltura veneta
Come anticipato, l’agricoltura veneta non è solo tradizione, ma anche visione, ricerca e coraggio di innovare. È la capacità di guardare avanti, senza dimenticare le proprie radici. Ogni giorno infatti, si scrivono nuove pagine fatte di tecnologia, rispetto per l’ambiente e attenzione al futuro. Qui, l’agricoltura si fa scelta consapevole: tutela dei prodotti tipici, salvaguardia della biodiversità e diffusione delle pratiche biologiche.
I numeri parlano chiaro e raccontano un settore che, tra il 2018 e il 2020, ha saputo investire con determinazione nel cambiamento: il 16,4% delle aziende agricole venete ha puntato sull’innovazione, superando di gran lunga la media nazionale (11%). Un cambiamento concreto, che si traduce in meccanizzazione avanzata (55,6% delle aziende che innovano), nuove tecniche di impianto e semina (23,2%), sistemi moderni di irrigazione (18,8%) e lavorazioni del suolo più efficienti (16,5%).
D’altra parte, stenta ancora a decollare il biologico con solo il 3,7% delle aziende attive in questa direzione, salvo punte che sfiorano il 6% nelle province di Verona e Belluno. Nel complesso, comunque, la superficie destinata a regimi di coltivazione bio copre il 5,3% della Superfice Agricola Utilizzata delle aziende venete, molto più bassa della corrispondente quota rilevata a livello nazionale (14,8%).
I margini di crescita, però, non mancano e senza dubbio il Veneto, oggi più che mai, rappresenta un esempio di come tradizione e innovazione possano camminare insieme, trasformando il paesaggio agricolo in un laboratorio sempre attivo dove il sapere antico incontra le tecnologie più moderne. Un’agricoltura che non si accontenta di conservare, ma che coltiva ogni giorno il proprio futuro.
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Federica Del Vecchio
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