Fruit Journal: online il primo numero 2023

Anno nuovo, veste grafica nuova. E non solo. Il 2023 è iniziato da poco, ma le novità non mancano: scoprile ora, sfogliando il primo numero di Fruit Journal - Speciale Biostimolanti

da uvadatavoladmin
FRUIT-JOURNAL-SPECIALE-BIOSTIMOLANTI-2023

Anno nuovo, veste grafica nuova. E non solo. Il 2023 è iniziato da poco, ma le novità non mancano. A partire dall’impaginazione, infatti, Fruit Journal cambia ed evolve per abbracciare tematiche ancora inesplorate, alla scoperta di nuove colture come orticole e vite da vino, e raggiungere ora tutta Italia, con i suoi nuovi 236 punti di distribuzione dislocati da Nord a Sud. Al centro, sempre pagine e pagine ricche di contenuti e approfondimenti di ampio respiro agronomico.

Clicca qui per sfogliare lo Speciale Biostimolanti,
il primo numero del 2023 di Fruit Journal.

Di qui, l’altra novità di quest’anno: “Coltivare informazione”. Un sottotitolo pensato e a lungo valutato per trasferire ai lettori di ieri e quelli di oggi l’ambizioso obiettivo alla base di questa rivista: promuovere la conoscenza in ambito agrario, creando un ponte tra mondo accademico e filiere produttive. Obiettivo perseguito anche nella scelta stilistica dei contenuti: al taglio tecnico-scientifico, si alterna infatti quello più divulgativo, in una miscela che si adatta a tutti, da chi sperimenta in laboratorio a chi quelle informazioni le mette in pratica ogni giorno, nei campi delle diverse realtà italiane.

Molteplici intenti, dunque, che si palesano sin da questo primo numero di Fruit Journal – Speciale Biostimolanti.

Un numero che si pone in continuità con la Biostimolanti Conference 2023, l’evento targato Fruit Communication – giunto quest’anno alla sua quarta edizione – dedicato a questa categoria di prodotti sempre più centrali nella gestione agronomica.

Si inizia con un approfondimento relativo alla normativa in materia di biostimolanti, a cura di Mariano Alessio Vernì, direttore generale presso SILC Fertilizzanti Srl. Partendo da alcuni elementi di giudizio e valutazione, l’esperto analizza la materia legislativa legata a prodotti ancora poco studiati come i biostimolanti, sciogliendo nodi poco chiari e controversie insite alla regolamentazione.
Segue un lavoro del professore Antonio Ferrante, Ordinario di Orticoltura e Floricoltura presso l’Università degli Studi di Milano, che mostra i benefici ottenuti su colture sottoposte a stress salino grazie all’uso di osmoliti come biostimolanti.
Di batteri benefici polifunzionali parla invece la professoressa Vittoria Catara del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Analizzando il caso specifico del pomodoro, l’esperta mostra i molteplici vantaggi garantiti alle piante dai batteri che, agendo per fitostimolazione (o biostimolazione), biofertilizzazione e biocontrollo, possono ridurre la gravità di alcune fitopatologie.

Dopo il pomodoro è la volta del ciliegio, con un contributo tratto dalla Biostimolanti Conference 2022. Ripercorrendo la relazione presentata dalla professoressa Brunella Morandi, l’articolo offre una panoramica sugli elementi di fisiologia di crescita del ciliegio, per poi analizzare il fenomeno del cracking che tanto preoccupa i cerasicoltori e che potrebbe trovare proprio nei biostimolanti un vantaggioso supporto.

Sfoglia il numero

Segue una trattazione a cura dell’agronomo Silverio Pachioli che, ripassando alcuni concetti di fisiologia, biochimica e agronomia, cerca di portare ulteriore chiarezza nel quadro spesso poco accessibile dei biostimolanti. Il tutto anche a fronte della sempre più crescente disponibilità di questi prodotti che rende più complesso per agricoltori e tecnici la scelta di formulati realmente efficaci e soprattutto rispondenti agli effetti desiderati.
Restando in tema di effetti desiderati e facendo nuovamente un tuffo nell’edizione passata della Conference, si colloca poi l’articolo basato sulla relazione del professor Carlo Andreotti della Libera Università di Bolzano. Tema centrale uno studio che, considerata la capacità dei biostimolanti di indurre nelle piante una maggiore tolleranza agli stress abiotici, ha evidenziato l’efficacia di questi prodotti nella gestione degli stress idrici e nutrizionali di vite e fragola.

Chiudono lo Speciale due lavori di ricerca incentrati rispettivamente sull’uso del tè di compost e sull’efficacia del trattamento biostimolante sulle colture in termini qualitativi e produttivi.

Il primo, condotto da un team di ricercatori dell’Università di Salerno su fragola, ha valutato sostenibilità ambientale, economica e qualitativa del compostaggio, tecnica tra le più semplici e affidabili per la gestione dei sottoprodotti agricoli che, in un’ottica di economia circolare, permette di trasformare un “rifiuto” in un importante fattore di produzione.
Il secondo, condotto da un gruppo di esperti italiani e stranieri, evidenzia infine gli effetti della durata del trattamento con biostimolanti che, a base di estratti di mais, ha determinato – a diversi livelli di salinità del suolo – un miglioramento in termini di produzione, qualità e attività antiossidante della fragola.

Normativa, esperienze in laboratorio e analisi generali: tutto questo è lo Speciale Biostimolanti. Un numero che, come vedrete, cercando di sciogliere nodi, offre così nuovi spunti e argomentazioni. Perché se disporre di questi prodotti in campo appare oggi prioritario, conoscerli a fondo resta la vera urgenza.

Non resta che sfogliare la rivista e scegliere da dove iniziare.

Buona lettura.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

Articoli Correlati