Quando si parla di informazione, analisi dei dati e digitalizzazione è importante ricordare che anche l’agricoltura è panorama di interessanti novità. A dimostrarlo è la sempre maggiore diffusione di applicazioni e dispositivi che agevolano il produttore nella gestione degli impianti e nello svolgimento di calcoli come quelli per la stima del rischio di infezioni e delle rese degli impianti.
L’utilità di questi dispositivi è direttamente correlata alla fruibilità per il produttore così come alla capacità del dispositivo di agevolare il lavoro e ridurre la dipendenza dalla manodopera.
A dimostrazione della sempre maggiore diffusione di dispositivi di questo tipo, Sensonomic, azienda fondata da accademici dell’Università di Oxford, ha realizzato una piattaforma che consente di stimare la resa del proprio impianto. Il primo utilizzo della piattaforma è stato condotto su olivo insieme a olivicoltori spagnoli e italiani e, a fronte dei risultati positivi ottenuti, sono seguite applicazioni su vite.
A caratterizzare questo tipo di dispositivi di digitalizzazione non è solo la precisione, ma anche la semplificazione che deriva dal lavoro di conteggio e stima, il risparmio di tempo e di denaro e la minore dipendenza dalla manodopera.
Valore aggiunto è l’acquisizione, organizzazione e analisi dei dati rilevati in momenti individuati come critici.
Per stimare la resa di un oliveto, infatti, è utile fare dei rilievi in corrispondenza della fioritura perché, in base alla quantità di mignole, gli algoritmi dei dispositivi effettuano dei calcoli e prevedono le rese.
Il punto di forza, quindi, sta nella capacità di realizzare un’analisi di dati specifica e più vicina al concetto di little data. In molte discipline e studi si parla di gestione dei big data, ma ci sono settori come quello agricolo in cui la vera svolta è data dalla capacità di individuare e rilevare solamente i dati utili al momento giusto. Infine, correlata alla capacità dei dispositivi di stimare le rese di un impianto è la capacità di fornire informazioni sul momento di raccolta.
Pianificare le campagne di raccolta agevola, infatti, il produttore che può così organizzare con il commerciante raccolta e vendita – aspetto interessante sia per gli impianti di olive da olio che di olive da mensa.
L’utilizzo di dispositivi che consentono di pianificare le campagne di raccolta è una reale e interessante possibilità non solo per produttori e commercianti, ma anche per le GDO. Queste ultime, infatti, per rispondere alle richieste dei consumatori sono sempre più orientate a distribuire i prodotti sul mercato in determinati periodi dell’anno.
Silvia Seripierri
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