Fase finale per la sperimentazione del Crea dedicata alle Stony Hard, nuova varietà di pesche.
Si tratta della Stony Hard una varietà a polpa molto soda e croccante, dalla lunga tenuta, con un calendario produttivo che va da inizio luglio a fine agosto.
Per rilanciare la peschicoltura italiana il Crea punta sul miglioramento genetico del pesco e lo fa con un progetto di ricerca dedicato alla pesca Stony hard, varietà di origine orientale caratterizzata da una scarsa o nulla emissione di etilene alla maturazione.
Rimettere al centro il gusto, conquistando il consumatore, e rendere il lavoro più semplice ai produttori e ai distributori, con frutti più facili da lavorare e maggiormente conservabili: questi i presupposti del progetto di ricerca del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) dedicato alla pesca Stony hard ora giunto nella fase finale.
Grazie a una scarsa o nulla emissione di etilene alla maturazione, questo carattere determina una lunga tenuta sull’albero e maggiore resistenza alle manipolazioni del frutto, garantendo proprietà organolettiche ottimali e frutti dall’elevata dolcezza e croccantezza. Il tutto allungando il calendario di maturazione che va da inizio luglio a fine agosto.
“Le Stony hard hanno caratteristiche molto innovative rispetto a quelle in commercio – spiega all’Ansa la ricercatrice del Crea, Daniela Giovannini – la polpa è molto soda e croccante quasi come una mela, inoltre avendo un periodo di fioritura tardivo, sono meno esposte ai danni da freddo di fine inverno che nelle due ultime annate ha compromesso la produzione in molte aree”.
D’altronde, come segnalato nell’ultimo report Ismea, la campagna 2021 di pesche e nettarine è stata tra le più complicate degli ultimi 30 anni, con frutteti falcidiati dal gelo in fase di fioritura e raccolti in calo del 10%.
“Durante la maturazione le pesche nettarine tradizionali perdono rapidamente la loro consistenza e in pochi giorni diventano così morbide da risultare molto suscettibili a quelle che sono le manipolazioni che avvengono al momento della raccolta e nelle fasi successive – racconta ancora Daniela Giovannini in un video informativo del Crea – il frutto che appena raccolto è morbido, succoso, pronto a essere consumato difficilmente riuscirebbe a superare tutti i passaggi che dalla raccolta lo portano al banco del supermercato; al contrario, dell’albero di una nostra selezione Stony hard raccolta 19 giorni fa, il frutto già al tatto si presenta molto sodo e, pur essendo già buono da mangiare, ha tutte le caratteristiche in regola per poter superare indenne i passaggi che della raccolta lo porteranno al banco del supermercato”.
Ilaria De Marinis
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