Qual è l’attuale stato delle risorse idriche in Puglia? L’analisi di Coldiretti rivela: gli invasi artificiali pugliesi perdono 4,65 milioni di metri cubi d’acqua rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Sulla base dei dati dell’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche, Coldiretti Puglia ha analizzato la disponibilità d’acqua dei bacini idrografici Occhito, Capaccio, Osento e Capacciotti del Consorzio per la Bonifica della Capitanata.
Secondo quanto emerso, gli invasi artificiali pugliesi perdono 4,65 milioni di metri cubi d’acqua rispetto allo stesso periodo del 2021.
“Sono gli effetti dell’assenza di precipitazioni invernali significative – sottolinea la Coldiretti Puglia – una situazione che mette a rischio le coltivazioni che avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo”. Nel caso delle coltivazioni più vulnerabili, il caldo registrato negli areali pugliesi ha provocato il “risveglio” anticipato, sottoponendo le colture ai danni provocati dalle repentine ondate di gelo notturno. In Puglia, d’altronde, il rischio siccità costituisce ormai l’evento climatico più ricorrente e persistente, con danni stimati di oltre 70 milioni di euro all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni.
“Con l’innalzamento dei livelli del mare – aggiunge Coldiretti Puglia – l’acqua salata sta già penetrando nell’entroterra, bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola”.
Un dato, questo, già segnalato a seguito dell’allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell’Onu.
“A causa della siccità e dell’aumento dei livelli del mare, la risalita del cuneo salino rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che – sottolinea ancora l’associazione – è più che preoccupante per l’economia agricola dell’intera regione”.
Sulla questione è intervenuto anche Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia: “I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c’è il rischio di emungimento di acqua salmastra – ha dichiarato – uno scenario che impone di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia”.
“La Regione Puglia – ha invece sottolineato il direttore regionale, Pietro Piccioni – dovrà assicurare ai cittadini sicurezza ambientale, contrasto al dissesto idrogeologico e acqua per l’agricoltura, tramite risorse economiche adeguate per poter iniziare un necessario, serio, preventivo, concreto, programma di realizzazione e manutenzione delle opere di bonifica idraulica”. “Solo in questo modo – ha aggiunto – sarà possibile riprendere a pieno l’attività istituzionale con l’esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche che giustificherà l’imposizione della contribuenza consortile, attraverso l’applicazione del nuovo piano di classifica”.
Interventi necessari, come sottolineato da Coldiretti Puglia, specie se si considera che nella regione “a causa delle reti colabrodo, va perso 1 litro di acqua su 2: un lusso che non ci si può permettere”.
Ilaria De Marinis
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