Olivicoltura e biocontrollo: binomio vincente

Con Alessandro Fois di Accademia Olearia Srl - Tenute Fois approfondiamo vantaggi e benefici derivanti dall’impiego di agenti di biocontrollo in olivicoltura

da uvadatavoladmin
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Con Alessandro Fois, socio e responsabile produzione dei processi aziendali della Accademia Olearia Srl – Tenute Fois, nello Speciale Biocontrollo abbiamo approfondito come l’impiego di agenti di biocontrollo in olivicoltura possa migliorare gestione in campo, difesa e qualità delle produzioni.

Accademia Olearia da quattro generazioni coltiva le proprie olive nel territorio di Alghero, in Sardegna. Dal 2000 produce i suoi oli extravergine d’oliva ed è leader di mercato nella produzione dell’olio extravergine d’oliva Sardegna DOP.

Dalla coltivazione alla trasformazione, Alessandro Fois è responsabile dei processi aziendali e socio dell’Accademia che, proprio negli ultimi anni, si è affermata ai vertici della produzione olivicola italiana, producendo i propri oli extravergine di oliva secondo un preciso disciplinare interno e con procedure di alta qualità.

Come si compone l’azienda e da quanto tempo è condotta in regime biologico?
L’azienda, da tempo certificata e sotto controllo biologico in conformità ai Reg. CE 834/07 E CE 889/08, oggi gestisce 17 ettari di oliveto condotti in biologico. Inoltre, altri 200 ettari di oliveto e circa 10 ettari di vigneto sono condotti sia in conformità al Disciplinare di Produzione Integrata della Regione Sardegna, che in DOP Sardegna e Vermentino DOC Sardegna.
Nello specifico, il sistema di produzione integrata prevede l’utilizzo di tutti i metodi e mezzi produttivi e di difesa dalle avversità delle produzioni agricole, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare le fertilizzazioni, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici.

Come mai avete deciso di impiegare mezzi di biocontrollo in olivicoltura? È stato difficile all’inizio?

Accademia Olearia Srl – Tenute Fois ha deciso di introdurre tali metodologie gestionali-produttive con la finalità principale di coniugare la qualità e l’innovazione con le tecniche produttive compatibili con la tutela dell’ambiente e della salute di operatori e consumatori, e il basso impiego di fertilizzanti, fitofarmaci e diserbanti.
Dal punto di vista delle difficoltà, la sostituzione delle sostanze chimiche di sintesi nocive con quelle a basso impatto ambientale è correlata a un maggiore costo di produzione, in quanto i prodotti alternativi hanno inevitabilmente un prezzo di acquisto maggiore. La gestione di più corpi aziendali, 230 ettari, richiede inoltre un monitoraggio continuo al fine di poter intervenire prontamente al superamento della soglia di infestazione ed evitare perdite di produzione sia sotto l’aspetto quantitativo che, soprattutto, qualitativo.

D’altra parte, i risultati e i benefici non sono mancati.
Nella progressiva implementazione di strategie di difesa basate su agenti di biocontrollo, le difficoltà iniziali si sono trasformate in vantaggi: le norme sono oggetto di continua revisione e aggiornamento e di conseguenza le scelte tecnico-economiche dell’Accademia devono essere innovative, pur sempre nel rispetto delle caratteristiche intrinseche delle cultivar tradizionali locali.
La gestione dei problemi delle colture e la sostenibilità dell’agroecosistema non possono prescindere oggi da un’idonea impostazione di tutte le pratiche agronomiche. Soprattutto quando parliamo delle potature che, corrette e non eccessive, giocano un ruolo fondamentale nel prevenire l’insorgere delle malattie o nel limitare l’utilizzo di prodotti fitosanitari.

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Quali problematiche proprie dell’olivicoltura si riescono a risolvere?

Nell’olivicoltura gli interventi sono mirati al controllo sia del fungo patogeno agente di “occhio di pavone o cicloconio”, attraverso prodotti rameici, che della mosca olearia (Bactrocera oleae). Nello specifico, in quest’ultimo caso, attraverso interventi di lotta modulati in base alla gravità delle infezioni (informazioni acquisite con la collaborazione dello staff tecnico dell’OP APOS-UNAPROL mettendo a disposizione dei campi aziendali come campi spia per la registrazione dei dati epidemiologici) e all’andamento climatico, con prodotti che offrono una protezione fisico/meccanica, quali caolini e zeoliti, cerchiamo in pratica di rendere inospitale la pianta a questo parassita, in modo da prevenire possibili attacchi.

In tal senso, la valorizzazione delle cultivar tradizionali sarde, quali Bosana, Semidana e Tonda di Cagliari, anche attraverso l’implementazione delle pratiche agricole conformi al disciplinare bio e di produzione integrata, hanno consentito ad Accademia Olearia Srl – Tenute Fois di presentare una gamma di prodotti con profili organolettici particolari e unici, identificativi della Sardegna anche nel mercato internazionale, apprezzati dai consumatori e dai partner commerciali sempre più sensibili alla tematica ambientale.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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