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Olivo e olio

Lotta alla Xylella con lo Zelus renardii

Si chiama Zelus, la cimice assassina che potrebbe contrastare l’insetto vettore di Xylella fastidiosa

da uvadatavoladmin 16 Febbraio 2022
16 Febbraio 2022
xylella cimice assassina Zelus
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Si chiama Zelus renardii l’agente di biocontrollo che potrebbe consentire la lotta alla Xylella fastidiosa, agendo sul suo insetto vettore.

Come fare la lotta alla Xylella? A rivelarlo uno studio intitolato “Zelus renardii Roaming in Southern Italy” condotto dal professore Francesco Porcelli dell’Università di Bari.

“Contro la sputacchina arriva Zelus, la cimice assassina che frequenta le piante infestate, anche se imbrattate dall’appiccicosa melata perché sa che lì si nascondono le sue prede e aspetta l’arrivo della sputacchina”.
Si legge così in una nota pubblicata dopo la diffusione dello studio realizzato dall’entomologo Francesco Porcelli, docente del Dipartimento di Scienze del Suolo dell’Università di Bari.

Lo studio con prove di laboratorio è stato pubblicato lo scorso gennaio sulla nota rivista scientifica Insects. Si compone di due parti: nella prima si compie un’analisi dei metadati in una raccolta della bibliografia degli ultimi 165 anni; nella seconda ci sono le prove di predazioni eseguite per comprendere le possibilità della cimice in campo.

lotta alla xylella

I risultati dimostrano come la cimice assassina o Zelus renardii (Hemiptera: Reduviidae) sia un promettente agente di biocontrollo della sputacchina, l’insetto vettore del batterio Xylella fastidiosa, e di altri importanti parassiti dell’olivo come Bactrocera oleae.

Zelus è entrata spontaneamente in Europa probabilmente intorno al 2012 e si è acclimatata. Non è un fitofago delle piante ed è innocua per l’uomo e per gli insetti utili. Fattori che rendono così la sua introduzione non alterante per l’ecosistema.
“La cimice predilige certe prede e le sceglie in base ai loro habitat, che includono le piante ospiti delle prede, l’abbondanza, le dimensioni e la mobilità delle prede che incontra” – spiega il professor Porcelli.

“Ora – conclude – bisogna verificare la possibilità di allevare Zelus in grandi quantità, per usarlo come un insetticida vivente sostenibile, resiliente, rispettoso dell’ambiente e che possa agire nei campi coltivati anche partendo da aree marginali o protette”.

 

A cura di Tiziana Anelli
© fruitjournal.com

 
Bactrocera oleaeFrancesco Porcellilotta alla xylellaxylella fastidiosaZelus renardii

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