Olivo da mensa: difesa integrata e biologica

Considerato il panorama dell'olivicoltura da mensa in Italia, l'agronomo Andrea Pezzolla approfondisce le modalità di difesa integrata e biologica per produzioni ecosostenibili, rispettose dell'ambiente

da uvadatavoladmin
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Dopo aver illustrato il panorama dell’olivicoltura da mensa in Italia e analizzato le prospettive del mercato, l’agronomo Andrea Pezzolla indica le modalità di difesa dell’olivo da mensa in integrato e biologico.

Come in altri campi, anche in olivicoltura una moderna difesa fitosanitaria non può più prescindere dal rispetto dell’ambiente. Per questo vi è sempre maggiore attenzione da parte degli olivicoltori verso una forma di produzione ecosostenibile integrata o biologica con l’obiettivo di migliorare la qualità finale del prodotto. In quest’ottica vanno riconsiderate le tecniche di difesa e le metodologie di intervento nei confronti di ogni fitopatogeno, dando rilievo alle forme di prevenzione e focalizzando la lotta verso quelli che provocano un danno economicamente significativo alle produzioni olivicole.

Diverse sono le fitopatie batteriche o fungine che possono colpire l’olivo da mensa e olive da olio.

Tra le più diffuse si ricordano: l’occhio di pavone, la cercosporiosi o piombatura, la lebbra, la verticilliosi, la carie o lupa, la brusca parassitaria, la fumaggine, la rogna e il marciume delle drupe. Tra le più frequenti – specie in materia di acari e insetti – solo la mosca olearia (Bactrocera oleae), la tignola dell’olivo (Prays oleae) e la cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) rappresentano di fatto un’importante minaccia alle produzioni olivicole.

In particolare, nella coltivazione delle olive da mensa uno dei principali problemi è rappresentato dalla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae). Il danno arrecato da questo patogeno, infatti, si estrinseca nelle olive ed è determinato dalla ovodeposizione e dal successivo sviluppo di una larva che scava una galleria nel mesocarpo delle drupe. Se le punture di ovideposizione e le gallerie larvali sono in genere causa di cascola, riduzione della resa in olio e alterazioni chimico-fisiche e organolettiche dell’olio, specialmente per l’olivo da mensa, l’infestazione – anche lieve – in pratica rende i frutti incommerciabili.

Il principio attivo maggiormente utilizzato in olivicoltura e su olivo da mensa per il controllo di questo patogeno è stato per numerosi anni il dimetoato, insetticida fosforganico ad azione citotropica.

La rimozione dal mercato di questo principio attivo, decretato dalla Commissione Europea il 26/6/2019 a causa del rischio di esporre consumatori e operatori a effetti mutageni e carcinogenetici, ha sensibilizzato gli operatori del settore nei confronti di possibili alternative strategie d’intervento integrate per il controllo del patogeno. In pratica, da una strategia di lotta di tipo curativo rivolta di fatto alla devitalizzazione delle larve mediante l’utilizzo di larvicidi si è passati a un approccio di tipo preventivo con l’obiettivo di prevenire il danno prodotto dal patogeno o quanto meno di contenerlo.
In un’ottica di prevenzione degli attacchi del patogeno è comunque fondamentale conoscere l’entità della sua presenza mediante l’utilizzo di tecniche di monitoraggio.

Ruolo del monitoraggio nel controllo del patogeno

Il monitoraggio, tecnica che permette di monitorare mediante trappole cromotropiche e/o a feromone l’andamento della popolazione dell’insetto e di delineare curve di presenza del patogeno, se in precedenza era prevalentemente utilizzato nelle strategie di lotta biologica, oggi rappresenta uno strumento imprescindibile per la lotta integrata alla mosca. Soprattutto nella produzione di olive da mensa, dove il mercato richiede frutti privi del sia pur minimo difetto. Pertanto, se in passato dopo il rilievo del danno da parte del patogeno era anche possibile affidarsi a una strategia di rimedio, oggi è necessario muoversi in anticipo e mettere in atto strategie di difesa preventive. Il monitoraggio di conseguenza assume un’importanza strategica fondamentale. Oggi sono disponibili numerosi modelli di trappole per lo più con efficacia similare.

olivo da mensa

Trappole a feromone e trappole cromotropiche.

Per conoscere l’andamento della popolazione dell’insetto, è necessario mettere in atto un accurato monitoraggio fin dalla primavera, in modo tale da intercettare anche la popolazione svernante.

Esso prevede in un corpo fondiario omogeneo il posizionamento di almeno tre trappole monitorate settimanalmente. Accertata la reale presenza del patogeno, si procederà nel controllo della popolazione dello stesso e della eventuale infestazione in base alla strategia di lotta scelta. È importante sottolineare che l’intervento nei confronti del patogeno deve sempre essere giustificato dalla reale presenza dello stesso, dalla suscettibilità dell’ospite nelle varie fasi fenologiche dello sviluppo (dopo l’indurimento del nòcciolo) e dalle condizioni climatiche. Si tratta di fattori che condizionano fortemente il ciclo

Il controllo dell’insetto prevede tipi di lotta differenti in base alla fase del ciclo biologico nella quale si vuole intervenire, lotta adulticida o lotta larvicida, o alla tipologia dei mezzi utilizzati, lotta biologica o lotta integrata.

Le strategie di lotta integrata prevedono la corretta integrazione di tutti i mezzi di lotta a nostra disposizione: biologici, fisici e chimici. In prevenzione si utilizzano i mezzi tipici della lotta biologica; in cura quelli chimici. Le applicazioni di strategie di lotta adulticida sono consentite sia in agricoltura biologica, sia in agricoltura integrata e si differenziano tra loro solo per alcuni principi attivi insetticidi utilizzati. Le strategie di lotta larvicida sono consentite solo in agricoltura integrata, poiché ad oggi non risultano registrati su olivo insetticidi consentiti in agricoltura biologica in grado di determinare la morte delle larve all’interno delle drupe. Insetticidi di origine naturale utilizzabili in agricoltura biologica sono attualmente in fase di sperimentazione in paesi extraeuropei.

 

A cura di: Andrea Pezzolla
©fruitjournal.com

 

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