Kaki mela in Puglia: presto la raccolta

Ne abbiamo parlato con Vittorio Pinto, che da sei anni produce e commercializza kaki mela della varietà Rojo brillante e Sharon

da uvadatavoladmin
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Originario della Cina, tra i frutti simbolo dell’autunno e delle sue sfumature, il kaki è un frutto antico che vanta una lunga tradizione anche in Italia. Qui, infatti, l’Emilia Romagna e la Campania rappresentano da sole circa il 90% della produzione di kaki made in Italy. Il restante 10% è coltivato nelle altre regioni italiane. Tra queste anche la Puglia, dove è quasi tempo di raccolta dei kaki mela.

Ne abbiamo parlato con Vittorio Pinto, che da sei anni ha destinato un ettaro di terra in agro di Torre Santa Susanna, nel brindisino, alla produzione di kaki mela della varietà Rojo brillante e Sharon.

Quando nasce la tua esperienza con il kaki mela?
In passato avevo un’azienda agricola, ma da anni mi dedico a tutt’altro. Non sono dunque un produttore, però circa sei anni fa ho deciso di adibire un ettaro di terreno di mia proprietà alla produzione di una coltura. Non sapendo cosa piantare, un giorno mi recai dal fruttivendolo e notai che tra i frutti c’erano i kaki, ma tutti provenienti dalla Spagna. Avendoli sul territorio, ho quindi pensato di puntare sulla produzione di kaki mela locale. Inizialmente ho commesso un po’ di sbagli, perché si trattava di un prodotto completamente nuovo, ben diverso da quanto già coltivato sul territorio. Poi mi sono rivolto al dott. Vito Vitelli che, dandomi tutte le indicazioni, mi ha permesso di produrre e raccogliere al meglio.

VIttorio Pinto kaki

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Da un paio d’anni, mi dedico anche alla commercializzazione. Il frutto, infatti, è stato apprezzato sin da subito e il prodotto molto richiesto da diversi magazzini. Aspetti che, nel tempo, mi hanno portato anche a curare tutti gli aspetti di marketing: dalla creazione di una pagina Instagram alla realizzazione di cassette brandizzate con il marchio “Frutto Salentino”. Al momento, infatti, essendo l’unico produttore della zona che produce kaki, sto cercando di farmi conoscere il più possibile. Poi i frutti fanno il resto.

Come avviene la gestione in campo?
La gestione è abbastanza semplice. Fondamentali risultano le operazioni di potatura, da effettuare durante l’estate affinché l’anno successivo gli alberi portino frutto, e l’irrigazione che deve essere effettuata spesso. In termini di gestione della difesa, invece, ho inserito delle trappole in campo al fine di limitare i frequenti attacchi della mosca della frutta e ridurre al minimo i trattamenti che richiedono l’impiego della chimica, assicurando prodotti più genuini.

Quali varietà di kaki mela produci?

Sono due le cultivar che coltivo: Rojo brillante e Sharon. La prima è quella che si vede più spesso: rotonda, dalla polpa arancio-rossastro e dal sapore ottimo. Sharon, invece, presenta una forma un po’ più schiacciata e un sapore leggermente più dolce che ricorda quello dell’albicocca. Meno conosciuta, una volta assaggiata, la varietà di kaki Sharon viene spesso preferita alle varietà più classiche.

Com’è andata la stagione?
L’ettaro è diviso in due campi: uno ha riportato i danni dopo una gelata avvenuta l’inverno scorso, per cui non garantisce volumi interessanti. Nell’altro, invece, la campagna procede bene e nei prossimi giorni, credo intorno al 7-8 novembre, dovrei iniziare le operazioni di raccolta per poi procedere con la vendita.

Accanto a complicazioni di natura climatica come la gelata, ha riscontrato problemi di natura fitosanitaria?
Quest’anno si è registrata una forte presenza della mosca della frutta che, tra l’altro, a causa del caldo prolungato, sta continuando a diffondersi, minacciando le produzioni. Inoltre, ho notato la presenza di mosca bianca, un aleurodide piccolissimo che crea sui frutti delle macchie nere chiamate fumaggini. Fattori che preoccupano un po’, specie se si considera che già il 15-20% di prodotto è stato infestato. La speranza, però, è che le trappole attirino i parassiti e che la percentuale di frutti infestati non salga ulteriormente.

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Kaki mela, varietà Sharon

Dal punto di vista del mercato, invece, come si prospetta l’annata?

Nonostante rincari e costi praticamente raddoppiati, a livello di vendite in magazzino, la situazione appare invariata e i prezzi poco soddisfacenti. Analogamente a quanto sta avvenendo in Spagna, dove molti produttori non stanno riuscendo a rientrare nelle spese, anche in Italia sarà difficile quest’anno spuntare prezzi interessanti. La speranza, nel mio caso, è che trattandosi di un prodotto locale, si possa ottenere un prezzo superiore, seppur di poco. Nel complesso, dunque, se dal punto di vista delle condizioni pedoclimatiche il territorio pugliese può garantire buoni standard in termini di produzione di kaki locale; da quello commerciale, il mercato di questa coltura non è il massimo. Personalmente, il guadagno proveniente da questa attività – che ripeto non essere la mia occupazione principale – cerco di reinvestirlo al fine di migliorare tutti i processi produttivi e garantire nel mio piccolo frutti di qualità e dal sapore rigorosamente tutto pugliese.

Per domande o ulteriori informazioni, è possibile contattare Vittorio Pinto su Instagram @frutto.salentino.

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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