Secondo uno studio della Fao sull’impatto del cambiamento climatico, ogni anno fino al 40% della produzione agricola mondiale viene perso a causa dei parassiti, con danni da almeno 70 miliardi di dollari.
Pubblicato lo scorso 2 giugno, uno studio di 88 pagine dedicato all’impatto del cambiamento climatico condotto dalla Fao stima che ogni anno fino al 40% della produzione agricola mondiale è persa a causa dei parassiti.
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Il danno è ingente: ogni anno, precisa l’Agenzia delle Nazioni Unite, le malattie delle piante costano all’economia globale oltre 220 miliardi di dollari e gli insetti invasivi almeno 70 miliardi di dollari. Con l’innalzamento delle temperature e la tropicalizzazione di molti areali, infatti, i parassiti nocivi si insediano e diffondono con maggiore facilità, minacciando le colture. A incidere sulla velocità di diffusione dei parassiti, anche gli scambi commerciali che, in continuo aumento e su vasta scala, rappresentano un’importante via di spostamento e circolazione.
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Stando alle parole del direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), Qu Dongyu, lo studio “mostra chiaramente che l’impatto del cambiamento climatico sia una delle maggiori sfide che la comunità fitosanitaria sta affrontando”.
Lo studio, intitolato “Una sfida globale per prevenire e mitigare i rischi di parassiti delle piante in agricoltura, silvicoltura ed ecosistemi”, è stato condotto da diversi autori provenienti da tutto il mondo, tra cui la professoressa italiana Maria Lodovica dell’Università di Torino, e si inserisce tra le iniziative promosse in occasione dell’Anno internazionale della salute delle piante.
Fondamentale, secondo la Fao, è ora rispondere contemporaneamente alle sfide interconnesse del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e del degrado ambientale. Ciò include l’attuazione degli standard internazionali della Convenzione internazionale per la protezione delle piante (IPPC) per le misure fitosanitarie volte a prevenire l’introduzione e la diffusione di parassiti nocivi delle piante e a preservare la biodiversità. “Siamo pronti a rafforzare la collaborazione con il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici – ha concluso il direttore generale Fao – per garantire che le questioni fitosanitarie si riflettano con maggiore evidenza nell’agenda internazionale sui cambiamenti climatici”.
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Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com
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