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CSO Italy, prezzi in calo per la frutta

Le quantità per la frutta si sono attestate a 824 mila tonnellate, un punto percentuale in meno rispetto allo scorso anno e 8 rispetto al terzo trimestre 2019

da uvadatavoladmin 20 Dicembre 2021
20 Dicembre 2021
cso italy prezzi calo frutta
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Secondo Cso Italy, nel terzo trimestre 2021 le famiglie italiane hanno acquistato ortofrutta per 1.474.600 tonnellate, l’1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. La spesa ha registrato invece un incremento del 2%, a fronte di una crescita del prezzo medio del 3%.

Cso Italy, nel terzo trimestre 2021 consumi di ortofrutta stabili: prezzi in calo per la frutta, mentre aumentano quelli degli ortaggi.

È quanto emerge dall’Osservatorio di Mercato di CSO Italy, che fotografa uno scenario a doppia velocità: al calo della domanda, soprattutto rispetto al periodo pre-Covid, si contrappone un aumento del giro d’affari dovuto alla crescita del prezzo medio dei prodotti, nella fattispecie degli ortaggi.

Le quantità per la frutta si sono attestate a 824 mila tonnellate, un punto percentuale in meno rispetto allo scorso anno e 8 punti in meno rispetto al terzo trimestre 2019.

Diminuito dell’1% anno su anno anche il prezzo medio di acquisto, ma se il raffronto avviene con l’ultima annata pre-Covid si nota un incremento del 9%.

Nello stesso periodo, la domanda di ortaggi è stata di quasi 650 mila tonnellate, di poco inferiore a quella del 2020 (-1%), ma in calo del 5% sulla media del triennio 2016-2019. Con un divario dei prezzi medi del +7% sul 2020 (e del +15% rispetto ai prezzi medi del 2016), la spesa totale per l’acquisto di ortaggi è aumentata del 6% anno su anno.

Analizzando il segmento della IV Gamma, l’Osservatorio CSO Italy rileva una situazione sostanzialmente invariata.

Come per la verdura, anche la frutta di IV Gamma segna una lieve crescita della domanda; sebbene si tratti ancora di quantità contenute, le indicazioni di trend sono positive.
Rispetto al segmento dell’ortofrutta biologica, nel trimestre in esame i volumi si sono attestati a 87 mila tonnellate (-1%), evidenziando una contrazione non solo sull’annata precedente ma su tutto il recente passato, a fronte di un prezzo medio di acquisto rimasto stabile.

Interessante l’aumento dei volumi acquistati a peso fisso, passati da 321 a 354 mila tonnellate, evidenziando il +10% delle quantità nonostante l’incremento del 2% del prezzo medio.

Tra i canali di distribuzione la GDO continua a segnare il passo. Nel complesso le vendite della Grande Distribuzione Organizzata nel trimestre agosto-settembre 2021 hanno rappresentato il 71% degli acquisti di ortofrutta delle famiglie italiane. Nello specifico, dai supermercati è transitato il 43% dei volumi acquistati (632 mila tonnellate), dai discount il 15%, dagli ipermercati l’11%. Ben al di sotto del livello pre-Covid le piccole superfici/superette, che avevano beneficiato del fattore prossimità dei punti vendita. Tra i canali tradizionali i fruttivendoli ricoprono la componente di maggioranza con il 12% dell’ortofrutta venduta, sebbene registrino un calo delle vendite del 3% rispetto allo scorso anno. Sono però i mercati rionali a perdere i volumi più importanti, con una flessione del 25% delle quantità vendute rispetto allo stesso trimestre 2020.

La distribuzione geografica degli acquisti vede al primo posto le regioni del Nord Ovest con il 30% delle quote (-6%), seguite dal Centro + Sardegna dove viene assorbito il 25% del totale dell’ortofrutta venduta in Italia (+5%). L’area del Sud, compresa la Sicilia, rappresenta il 23% delle quote nazionali (-8%), mentre il Nord Est il 22% (+7%).
Infine, i prezzi aumentano su tutto il territorio nazionale. Nel dettaglio al Nord Ovest e al Sud (compresa la Sicilia) del 3%, mentre al Nord Est e al Centro (Sardegna compresa) del 2%.

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

 
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