Da circa un mese è iniziata la campagna di raccolta degli agrumi in Sicilia. A causa dell’emergenza della siccità in Sicilia, però, la produzione risulta quasi dimezzata, con frutti dal calibro ridotto.
I preoccupanti cali produttivi dell’attuale stagione sono causati da una siccità persistente che sta rendendo fortemente vulnerabile il comparto agrumicolo siciliano. Per garantire la prosperità di questo comparto – che riveste un ruolo fondamentale nel settore agricolo della Regione e contribuisce alla crescita dell’economia locale – sempre più impellenti si rendono dunque i provvedimenti da parte delle istituzioni competenti.
Una problematica che si estende oltre i confini nazionali
È importante non sottovalutare gli aspetti negativi derivanti da questo progressivo peggioramento delle condizioni ambientali. A livello globale, ottenere una produzione con aspetti qualitativi non ottimali, soprattutto rispetto ai Paesi esteri – Spagna in particolare – che propongono sul mercato internazionale agrumi di più alta qualità, porta con sé un secondo fattore di criticità. Oltre a ottenere una produzione inferiore rispetto alla media, infatti, la produzione di agrumi italiana ha difficoltà a posizionarsi sul mercato estero, specialmente in relazione alle fluttuazioni degli altri Paesi competitori. Per questo, ad oggi, le possibilità di esportare gli agrumi locali dipendono direttamente dalle minori disponibilità degli altri Paesi esportatori.
Attraverso quali misure le istituzioni stanno facendo fronte al problema della siccità in Sicilia?
“Il Governo Schifani – come spiegato dall’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino – è in prima linea nel sostenere gli agricoltori siciliani. Stiamo facendo fronte a una situazione difficile legata a condizioni meteorologiche sempre più anomale, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per salvaguardare i prodotti della nostra terra“.
Un primo provvedimento messo in atto dal Governo regionale riguarda la deroga alla rotazione obbligatoria delle colture non permanenti, in applicazione del decreto ministeriale del 9 marzo scorso sulle “Buone condizioni agronomiche e ambientali“.
Nel caso specifico dell’emergenza siccità, per il comparto agrumicolo siciliano è già pronta una proposta al Governo regionale. Come dichiarato da Giuseppe di Silvestro – componente della Giunta della CIA Sicilia Orientale, un primo passo sarà “scommettere sull’agricoltura 4.0″, “diventato prioritario per la stessa sopravvivenza del settore, per il comparto agrumicolo in particolare“. Si sta quindi lavorando per destinare parte dei fondi del Psr Sicilia alle imprese che necessitano anche di adeguamento tecnologico attraverso tecniche e strumentazioni innovative.
La siccità è un problema che ormai per la Sicilia è diventato cronico e necessita sempre più urgentemente di una programmazione che coinvolga trasversalmente enti e istituzioni. Ovviamente non si può programmare quando e come avverranno le precipitazioni piovose, ma l’impegno che si può portare avanti è quello di promuovere l’impiego delle nuove tecnologie, con un passaggio deciso verso le tecnologie 4.0 per l’ottimizzazione dell’uso della risorsa acqua, oltre che con un miglioramento delle infrastrutture irrigue atteso ormai da decenni.
Donato Liberto
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