Sullo sfondo il Castello di Gabbiano, incastonato tra colline quasi dipinte a mano con i colori dei vigneti, in primo piano relatori, esperti e partecipanti della prima Grape Exhibition – Wine Edition.
Si potrebbe descrivere così, come un antico dipinto, la tappa toscana del viaggio nell’innovazione in agricoltura targato Fruit Communication che, per l’occasione, ha scelto di approdare nel cuore del Chianti classico per la prima Grape Exhibition – Wine Edition.
Occasione di approfondimento e analisi di un comparto, come quello vitivinicolo, sempre più in crescita ed evoluzione, l’incontro ha posto l’accento su tre focus principali:
– flavescenza dorata,
– rapporto tra produzioni e obiettivi enologici,
– induzione di resistenza.
A dare il via all’evento, nella splendida cornice offerta dalla Val di Pesa, i saluti e l’intervento a cura di Francesco Caselli, agronomo e direttore dell’azienda vinicola “Castello di Gabbiano” che ha colto l’occasione per presentare la realtà vinicola e il progetto europeo “Green Grapes”.
Di qui, la giornata è proseguita all’ombra di un ulivo dove si sono alternati relatori istituzionali e referenti commerciali delle aziende partner della prima Grape Exhibition – Wine Edition.
A scandire gli interventi gli agronomi Fabio Burroni e Marco Pierucci dello studio associato “Agronominvigna”.
Andando in ordine, con Piero Braccini del Servizio Fitosanitario della Regione Toscana si è approfondito un tema assai centrale specialmente per l’annata in corso: la flavescenza dorata. In particolare, l’esperto ha sottolineato la gravità del problema che – unitamente alla peronospora – quest’anno sta destando non poca preoccupazione tra i viticoltori toscani. In tal senso, come chiarito, fondamentali si rivelano l’azione tempestiva in campo, la prevenzione e il monitoraggio. Aspetto – quest’ultimo – particolarmente dibattuto nel corso dell’incontro, anche grazie ai numerosi interventi del pubblico.
Tra questi, anche quello della professoressa Laura Mugnai dell’Università degli Studi di Firenze che – dopo aver ulteriormente evidenziato l’importanza delle azioni di controllo e monitoraggio – ha poi delineato i principali aspetti di patologia vegetale.
Proseguendo, con Arturo Fabiani del CREA Agricoltura e Ambiente si è invece riflettuto sulla “componente invisibile” del suolo. Quella parte che – fatta di microrganismi, micorrize e insetti – gioca un ruolo fondamentale per lo sviluppo della pianta, favorendo anche produzioni vitivinicole di migliore qualità.
Come anticipato, alle analisi tecniche si sono affiancate le soluzioni proposte dalle aziende.
Hanno preso la parola:
- Lea Fiorentini di UPL con “La viticoltura armonizzata”;
- Andrea Pedrazzini di Diachem con “Formulati innovativi per la protezione e la nutrizione del vigneto”;
- Francesco Fogarolo di K-Adriatica con “Le Soluzioni di K-Adriatica per rendere naturalmente più resistenti le piante”;
- Eros Azzolini di Bekaert, Consortium con “Fili e pali tecnici per la meccanizzazione del vigneto”;
- Sara Ciofini di Gowan con “Ibisco: l’induttore di resistenza per strategie sostenibili”.
A tirare le somme Fabio Burroni e Marco Pierucci che, delineando accorgimenti e consigli tecnici per conciliare produzione e obiettivo enologico in viticoltura, hanno quindi concluso la prima Grape Exhibition – Wine Edition.
Una tappa che, facendo leva sull’analisi del comparto e della stagione, tra problematiche e progettualità, ha così regalato una nuova foto ricordo al viaggio nell’innovazione in agricoltura targato Fruit Communication.
Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com